Ver Sacrum Tornano i Solitary Experiments, con questo nuovo disco che conferma le buone impressioni destate al sottoscritto dal precedente “Advance into unknown”. Il trio berlinese propone un elettro-dark “elegante”, che rimanda molto al sound dei Covenant (quelli dei primi tre album sopratutto): ascoltate “Odyssey of mind” e ditemi se non provate la sensazione di essere all’ascolto di un pezzo del trio svedese. Tutte le 10 tracce che costituiscono il nuovo album (mi sto riferendo al cd1, perchè sul cd2 trovano invece spazio altre 10 tracce registrate nel corso di alcuni concerti), sono caratterizzate da melodie molto piacevoli, refrain immediati, una voce pulita (finalmente!!), insomma brani melodici e ballabili senza che il numero di BPM sia esagerato. Diversi i pezzi meritevoli di citazione (“Pale candle light”, “Downfall”, “Delight” e “Homesick” oltre alla già citata “Odyssey of mind” sono le mie preferite) per un disco che come si è capito, a me è piaciuto molto, incarnando il tipo di EBM che preferisco, ovvero quella che trovo giusto chiamare “elettro-dark”. Come detto, nel secondo disco troviamo invece dieci brani “live”, per la maggior parte estratti da “Advance into unknown” che dimostrano come anche dal vivo i Solitary Experiments se la sappiano cavare in maniera discreta, trasmettendo energia ed emozioni. Un buon disco, per una band che merita maggior considerazione.