Il Summer Festival di Lucca ha la bellissima tradizione di far svolgere i concerti nelle varie piazze della città toscana. Raramente però riserva delle sorprese per gli amanti della musica alternativa, essendo dedicato soprattutto al pop italiano o al rock classico (qualcuno potrebbe dire anche “geriatrico” vista l’età media dei personaggi in scaletta nei vari anni, come Roger Waters, gli Eagles, Eric Clapton o Santana). Quest’anno invece ha riservato due piacevolissime presenze, ovvero i Massive Attack e i Placebo, a pochi giorni di distanza gli uni dagli altri. Per cause di forza maggiore (ovvero operazione al menisco) mi sono saltato il concerto dei primi che pare sia stato, a detta degli amici presenti, molto molto bello, anche perché ospite speciale del set è stata niente meno che la divina Liz Frazer, ex-Cocteau Twins e collaboratrice del gruppo di Bristol nell’album Mezzanine. Fortunatamente invece non mi sono perso il live dei Placebo, grazie ai miglioramenti del mio ginocchio ma soprattutto grazie al nostro S*Tox che, ben “introdotto” negli ambienti lucchesi che contano, ci ha procurato gli ingressi in tribuna d’onore (con tanto di succulento buffet a disposizione!).
Avevo già visto i Placebo in azione in Germania, al M’era Luna del 2003, ed erano stati davvero grandi: mi aspettavo quindi un altro concerto di buon livello e fortunatamente non sono stato smentito. Brian Molko e i suoi 2 compari si fanno accompagnare sul palco da altri due musicisti, che si alternano suonando di volta in volta tastiere, chitarra o il basso. Il muro sonoro prodotto è quindi molto compatto e completo. I 5 sul palco danno l’impressione di un ottimo affiatamento e propongono ogni pezzo in modo molto convincente. D’altra parte i brani dei Placebo hanno sempre quella carica di energia che li rende adatti ad una performance live: la musica del gruppo ha infatti una marcata connotazione rock e anche gli arrangiamenti più particolari sono sempre ottenuti in una formula che li rende riproducibili dal vivo. Nessun fronzolo nella musica della band quindi: non ci sono troppi overdubs e gli effetti elettronici sono sempre limitati. Giusto i duetti con i “guest singers”, molto presenti nel recente album Meds, dal vivo si perdono ma bisogna dire che Molko è bravissimo a tenere la scena e a interpretare da solo anche quei pezzi che originariamente prevedevano due voci.
Il concerto dei Placebo di Lucca, esattamente come quello in Germania di tre anni fa, procede spedito e serrato, con le canzoni che si succedono le une alle altre senza alcuna interruzione o tempo morto, giusto qualche ringraziamento al pubblico ogni tanto. Curioso è poi il fatto che Molko e Olsdal, cambino chitarra (e talvolta il basso nel caso di Olsdal) quasi dopo ogni canzone, probabilmente per avere sempre lo strumento più adatto e con gli effetti già preinseriti per suonare il pezzo successivo.
Il rapporto tra la band e il suo pubblico è notoriamente molto forte e evidentemente anche qui in Italia si è ormai cementato (non dimentichiamoci che Meds è arrivato nella top 5 delle classifiche italiane, cosa che se ci pensate bene non era affatto scontata!). Nelle prime file, inquadrate dai maxi schermi presenti nella piazza, si trovavano ragazzi e ragazze adoranti, che cantavano ogni singola parola dei brani suonati dal gruppo, nonché alcuni cloni di Molko (che stasera si è presentato con la testa completamente rasata). C’è stata anche una scenetta divertente in una pausa del concerto: Olsdal ha detto di essere stato colpito da qualcosa e Molko ha ribattuto chiedendo “Era un pollo di gomma?”. Lì per lì la cosa mi ha lasciato perplesso ma dopo qualche minuto ecco che proprio un pollo di gomma viene lanciato sul palco. Evidentemente si è trattato di un episodio rituale dei fan ai concerti dei Placebo.
La scaletta di stasera è impostata fortemente sui brani di Meds che per oltre metà del concerto vengono presentati di seguito uno all’altro, cosa che ha permesso di confermare la bontà dell’album: anche “Follow the cops back home”, indubbiamente una delle cose più deboli del CD, è uscita molto bene dalla prova live. In particolare “Space monkey” è stata proposta in modo davvero riuscito, con Molko che strillava il testo da un megafono sulla base di chitarre distorte: suona strano ma questo arrangiamento può essere descritto come “pop doom”, se un’etichetta del genere può mai aver senso…
Dopo una manciata di brani presi dai loro primi quattro album, il gruppo esce dal palco, un po’ presto a dire il vero. Fortunatamente sono previsti due bis: per prima cosa viene proposta una stupenda versione di “Running up that hill”, la cover di Kate Bush presente nel CD bonus di Sleeping with ghosts. Si tratta di una versione davvero mozzafiato, molto energica e potente, proposta in una forma piuttosto dilatata. Ancora più dilatato ed emozionante è il secondo bis, in cui i Placebo presentano “Twenty years” quella che già una volta ebbi modo di definire (e stasera non posso che confermare) la più bella gothic song degli ultimi (appunto!) 20 anni. La canzone viene estesa per molti minuti, con una bellissima coda incentrata su un assolo quasi improvvisato di chitarra.
Il concerto termina dopo un’ottantina di minuti e sinceramente tutti avrebbero voluto ascoltare qualche pezzo in più (soprattutto qualcuno fra gli hit “dimenticati” dalla scaletta della serata, da “Pure morning” a “Slave to the wage”, da “English summer rain” a “Taste in men” e via dicendo). D’altra parte accontentare tutti i fan è impresa improba perché ogni album dei Placebo ha la caratteristica di avere l’80% di potenziali hit, cosa che sicuramente rende il gruppo unico nel panorama musicale attuale. Comunque nessuno esce deluso dal concerto perché una volta ancora il gruppo ha dimostrato tutto il suo valore sul palco. L’appuntamento con i Placebo è ora in autunno, per la seconda parte del tour di Meds che dovrebbe passare da Milano in ottobre e da Jesolo e Bologna a novembre: se potete, cercate di non perdervi questi nuovi appuntamenti.
Scaletta
One of a kind
Because i want you
Infra-red
Meds
Drag
Space monkey
Black-eyed
Post blue
Song to say goodbye
Follow the cops back home
Every you every me
Special needs
Special k
36 degrees
The bitter end
Primo bis
Running up that hill
Secondo bis
20 years
Links:
PlaceboItalia – fan club italiano