E’ una realtà nera come un romanzo di Chase, affascinante e torbida come le figure in smoking e spacchi vertiginosi dei dipinti di Jack Vettriano. Un microcosmo di tacchi a stiletto e revolver puntati alla tempia, di passioni incontrollate, di vendette e di fatalità – che siano celate nello sguardo di una donna, in una partita di poker, nella tragica fine a cui a volte conducono. Adriano Vincenti attinge a questo immaginario per la “bizarre cocktail music” di M.M.M., ne fa il tema portante e il filo conduttore, e le filtra attraverso quello snuff electronics di cui, rispetto ai lavori passati, rimane un’eco comunque onnipresente, sottile e allo stesso tempo subdolamente invasiva. “La Dolce Vita” rimane in sospeso tra sospiri e urla, tra la seduzione e il crimine, in parti jazz da night club del dopoguerra che incontrano contaminazioni noise. Un album elegante e sinistro, pienamente rappresentato dall’ atmosfera fashion e decadente di “Only for Lovers” che sfocia nel blues industriale intriso di sangue e sensualità di “Revolver & Starlette”, e nel “crime jazz” (come definito dalla Macelleria Mobile di Mezzanotte anni orsono..) di “Desperate Lovers”, brano in collaborazione con Lorenzo M. di Postmoder[n] XS. “Crime scene or love scene”, nonostante la sua brevità, colpisce per la sua vena di sottile e crudele malinconia, su vibrazioni noise attraversate da voci sommesse, cupe. E un’evidenza spetta alla suadente e fumosa “Come quando fuori piove” (altra collaborazione, stavolta con Alessandro Marchettini, tra l’altro boss di Butcher’s House…), e “Strip Poker”, satura di folle e violenta sensualità. “La dolce vita” è questo, la bellezza che vive ogni giorno a fianco della morte, il fascino di un passato – vero o immaginato- quasi recente che rivive in atmosfere tetre e ammalianti. Consigliatissimo.
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