I Death SS sono una delle band più importanti della scena hard-rock/metal italiana, ed anche se non sono mai riusciti a raggiungere un successo di massa (c’è ancora chi fa lo schizzinoso perché non apprezza la loro teatralità e il loro gusto per il travestimento…) hanno comunque avuto la capacità di non deludere mai quella schiera di “fedelissimi” che li segue da tanto, e che ha accettato di buon grado i cambiamenti che, in tempi recenti, essi hanno apportato al loro sound. Si può infatti dire che da Panic (2000) in poi Steve Sylvester e i suoi fidi compari abbiano voluto comporre materiale dal taglio più moderno rispetto al precedente, ed abbiano quindi iniziato a concepire canzoni nelle quali la componente elettronico/tecnologica ha un ruolo tutt’altro che marginale. Tale passaggio è avvenuto senza grossi traumi però, nel senso che i nostri hanno comunque mantenuto intatte certe caratteristiche della loro musica, vedi ad esempio l’orecchiabilità, l’immediatezza e quel mood oscuro e ambiguo che da sempre la contraddistinguono. Anche il nuovo The 7th seal si inserisce perfettamente nel filone appena descritto, e riconferma le buone doti del gruppo nello scrivere pezzi che lasciano il segno fin dal primo ascolto, senza mai deludere. Nel disco infatti non ci sono riempitivi, inoltre esso è molto vario ed include sia track potenti e veloci che composizioni un tantino più lente e cadenzate. Della prima categoria fanno parte l’opener “Give ‘em hell” (un classico brano alla Death SS, caratterizzato da coretti e da un ritmo indiavolato…) e i vari “Psychosect”, “Der golem”, “Time to kill” e “Absinthe”, mentre episodi come “Heck of a day”, “S.I.A.G.F.O.M.”, “Another life” e “Healer” appartengono senza dubbio alla seconda, ma hanno in comune con gli altri un certo appeal glam-rock che li rende particolarmente gradevoli all’ascolto. Trattandosi di una cult band è abbastanza inutile che io consigli ai vecchi fans di procurarsi questo album, perché ce lo avranno già da tempo, ma esso può senz’altro rappresentare un buon punto di partenza per chi non la conosce ancora, e magari ne è incuriosito…
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