Jeordie White e Trent Reznor

Jeordie White e Trent Reznor, Lisbona 10/02/2007 (Foto di Christian Dex © Ver Sacrum)

Abituati alle lunghissime pause tra un album e l’altro i fan dei Nine Inch Nails in questi ultimi due anni non hanno avuto modo di sentire la mancanza della loro band preferita. Dopo l’uscita di With Teethdel 2005 infatti il gruppo è stato costantemente in concerto per praticamente due anni: prima una tournée in Europa e in Giappone, quindi ben tre tour di fila nel Nord America, l’ultimo dei quali è finito lo scorso luglio. Quando ormai tutti si erano messi l’anima in pace e pensavano di aspettare altri 4-5 anni prima di vedere di nuovo su un palco Trent Reznor e compagni è arrivato l’annuncio di una nuova serie di concerti in Europa e, “sorpresa sorpresa”, di un nuovo album. SuYear Zero (questo il titolo del nuovo CD in uscita il 17 aprile prossimo) avremo tempo e modo di parlarne a dovere: parliamo invece ora del tour, alla cui data inaugurale abbiamo avuto la possibilità di assistere.

Ben tre consecutivi sono stati i concerti dei NIN nella capitale portoghese e già questa è stata per me una sorpresa: Lisbona è una bellissima città ma nella mia breve permanenza in questa occasione non ho avuto la sensazione che vi sia una forte scena “alternativa”. Almeno nei quartieri del centro, di locali e di negozi interessanti (se si esclude una fornitissima FNAC) non ce n’era manco l’ombra. Tra l’altro proprio al Coliseu dos Recreios, il teatro del concerto, giusto 2 giorni prima si era chiusa la campagna elettorale del comitato per il no al referendum sull’aborto, che ha visto partecipare una fiumana impressionante di gente, tra cui molti giovani e donne! Insomma l’impressione che avevo di Lisbona era di un posto un po’ chiuso e conservatore, più “paesone” che “metropoli”, e questo mi faceva nascere dei sinceri dubbi sulla partecipazione, per tre date poi, agli spettacoli dei NIN.

I dubbi di cui sopra si sono rafforzati il giorno dell’evento visto che il Coliseu dos Recreios, è rimasto pressoché mezzo vuoto fino a poco prima dell’inizio del set del gruppo di supporto. Due parole sul teatro che è veramente bello: si tratta di uno spazio abbastanza capiente, che ad occhio può contenere tra le 3.000 e le 4.000 persone, con un bel palco e con la platea in discesa, cosa che garantisce al pubblico in piedi una buona visuale. Mentre piano piano il pubblico continuava ad affluire le luci si sono spente e sul palco sono saliti i The Popo, emeriti sconosciuti scelti da Trent Reznor per questa prima metà del tour europeo. Si tratta di un quartetto di Philadelphia al primo disco, artefice di una scoppiettante miscela di rock, wave e garage. Quest’ultima componente è quella più evidente nella loro musica, grazie al suono di organo che è il motore principale delle loro composizioni. Pur non essendo esattamente “trippa per le mie fauci” il concerto mi ha divertito abbastanza: intanto ho apprezzato l’energia del gruppo dal vivo, che è riuscito nel non facile compito di farsi applaudire da tutti gli spettatori, indubbiamente venuti al Coliseu per un genere di musica totalmente diverso. In più i musicisti hanno dimostrato di essere molto versatili, scambiandosi tra loro gli strumenti durante il set e alternandosi alla voce.

Dopo una quarantina di minuti i The Popo lasciano il palco e quando si riaccendono le luci noto con piacere che il teatro è ormai pieno e il pubblico attende con grande entusiasmo l’arrivo degli headliner. I tecnici riadattano il palco, sistemano le luci e dopo un’attesa non brevissima ecco che le luci si spengono di nuovo e partono le note di una “intro”. Entrano finalmente in scena i Nine Inch Nails che attaccano con un’affilatissima versione di “Mr. Self Destruct” a cui fa seguito “Last”, due brani, soprattutto il secondo, che non era facile ascoltare nei tour più recenti della band. Il gruppo mostra un grandissimo affiatamento sul palco, segno che ormai dopo due anni “on the road” l’intesa fra Trent Reznor e i suoi musicisti è totale. La formazione dei NIN è pressoché quella degli ultimi tour “post” With Teeth, ovvero Jeordie White, alias Twiggy Ramirez ex Marilyn Manson e A Perfect Circle al basso e chitarra, Alessandro Cortini alle tastiere e alla chitarra, Aaron North alla chitarra e Josh Freese alla batteria.

Jeordie White e Trent Reznor

Jeordie White e Trent Reznor, Lisbona 10/02/2007 (Foto di Christian Dex © Ver Sacrum)

Il gruppo attacca una potentissima versione di “Terrible Lie” ma sul finale del pezzo qualcosa va per il verso storto e tutte le luci sul palco saltano, lasciando i NIN a finire il pezzo al buio. Trent Reznor prende tempo scherzando con il pubblico dicendo che alla prima data del tour c’è sempre qualcosa che va male: l’attesa si protrae per qualche minuto fino a quando Reznor invita ad accendere le luci di sala e attacca “March of the pigs” mentre il palco rimane in penombra. L’inconveniente non intacca in alcun modo l’energia del gruppo né l’entusiasmo dei presenti, che se possibile si scatena a livelli ancora più alti. Verso la fine del pezzo le luci ritornano e il concerto va avanti senza altri intoppi.

Sinceramente ero venuto a Lisbona con la speranza di sentire qualche brano nuovo e da questo punto di vista sono rimasto deluso perché il resto del set ha attinto totalmente agli album passati del gruppo. Accanto a grandi classici dei NIN, “Something I can never have”, “Closer” e “Wish” su tutti, la scaletta ha offerto alcuni pezzi meno celebri spesso trascurati nei tour recenti della band: splendide quindi le versioni di “Eraser” ed “Help me I’m in hell” mentre “La Mer”, “Into the void” e “No you don’t” mi hanno rimandato indietro ai tempi della tournée di Fragile. Il set si è concluso “idealmente” con “Hurt”, nella versione semi-acustica già ascoltata nel tour di With Teeth: idealmente, in quanto il gruppo non ha abbandonato il palco e ha continuato a suonare proponendo “The hand that feeds” e “Head like a hole”.

Il concerto finiva così, dopo 90 minuti scarsi e senza l’ombra di un bis. Il pubblico di Lisbona ha chiamato a gran voce la band per lungo tempo e nonostante le luci accese non voleva abbandonare il Coliseu. Purtroppo le invocazioni dei fan non hanno sortito alcun effetto e pian piano l’eco delle richieste si è spento mentre la folla lentamente ha cominciato a defluire dalla sala. Peccato davvero, perché la generosità del pubblico di Lisbona avrebbe meritato almeno un bis. Si è trattato comunque di un eccellente concerto che non ha fatto che aumentare la mia voglia di vedere di nuovo sul palco il gruppo americano: sì perché oltre alla data di Lisbona ho già in programma di assistere a quelle di Monaco e Milano… Se siete fan dei NIN tenete d’occhio il mio account Flickr e, naturalmente, questo sito.

Scaletta
intro
Mr. Self Destruct
Last
Terrible Lie
March Of The Pigs
Something I Can Never Have
The Line Begins To Blur
Closer
Burn
Wish
Eraser
La Mer
Into The Void
Help Me I Am In Hell
No You Don’t
Only
You Know What You Are?
Hurt
The Hand That Feeds
Head Like A Hole

Nine Inch Nails

Nine Inch Nails, Lisbona 10/02/2007 (Foto di Christian Dex © Ver Sacrum)

Links:

Nine Inch Nails – sito ufficiale

NIN @ MySpace

NineInchNails.it

The Popo – sito ufficiale

The Popo @ MySpace