E tre! Ormai mi ci sono affezionato, agli Scream Silence, e dopo “Elegy” (ed il single “Curious changes”) e “Saviourine”, ecco che sulla mia scrivania si materializza il nuovo “Aphelia”. Una sicurezza, i teutonici, potendo esibire una solida competenza in quanto a scrittura ed esecuzione, e caratterizzando ogni loro uscita un peculiare blend di melodia darkeggiante e vigoria rock. Eppoi, la prima tiratura, limitata, del presente ultimo parto vanta tre esclusive live-bonus-track, che ai fan-ultrà degli Scream piaceranno alquanto! “My Eyes” è dolente lento virile e gothikeggiante, si distende lungo sette minuti tenendo ben viva l’attenzione dell’uditore, coinvolgendolo con passione nel suo fluire mesto, “Harvest” è la cavalcata che vorrei sentire dai The Mission, fantastica, una nuova “Deliverance”! Si nota un ulteriore arricchimento nel songwriting dei berlinesi con l’inserimento di elementi riconducibili al prog-rock, ed a quanto in passato proposto dagli im-men-si Into The Abyss (la magniloquente e melodrammatica “Nothingness” ritraccia le coordinate della perfetta dark-song). “The vitriol” e “My tenebrous illusion” sono classici mid-tempo scanditi dalla quadrata sezione ritmica e da chitarre rocciose, “Unspoken” è una lunga e sofferta piece che esprime composto dolore, “Riders” replica quanto affermato in “Harvest”, la title-track procrastina la tradizione principiata in “Saviourine”, l’inserimento di pezzi estesi (in questo caso ben oltre i tredici minuti!), ove la prova viene brillantemente superata dal combo tedesco! Dal vivo vengono proposti “Harvest”, l’irruenta “Consolation” ed infine la composta “Immortal”, e la resa è davvero eccellente, a dimostrazione che il palco è ambiente ideale per Hardy Fieting e compagni (la venue è quella prestigiosa del K17 di Berlino). Lo suonerò parecchio, questo “Aphelia” (l’apporto lirico si riferisce alla vicenda della piccola Aphelia, la quale scivola fra mondi immaginari alla ricerca di se stessa), ne son certo. Uno dei candidati più seri al top del 2007!
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