Les Jumeaux Discordants è il progetto nato dalla collaborazione di Roberto Del Vecchio (una delle due anime alla base dei Gothica ed elemento unico di The Last Hour) e di Aimaproject, artista impegnata a livello di espressioni multimediali e autrice di testi poetici. Dopo lo scioglimento dei Gothica, gli unici segnali musicali ricevuti da Roberto Del Vecchio erano il brano incluso nella compilation Cold Meat Industry Flowers made of snow e un paio di altri brani ascoltati sulla pagina Myspace dedicata a The Last Hour, segnali che, a dire il vero, non mi avevano convinto del tutto. Sembra invece che la collaborazione con Aimaproject, che non conoscevo in precedenza, sembra aver restituito al musicista di Vasto nuovo vigore e voglia di sperimentare. Musicalmente siamo al crocevia tra le strutture neoclassiche dei Gothica spogliate di quasi tutti gli orpelli più pomposi, l’ambient cupa a base di drones e rumori industriali e certe sonorità dallo sfondo esoterico impastato di folk apocalittico (mi vengono in mente gli Ordo Equitum Solis di “Angoris Nox” nella sua versione originaria e, per andare più indietro nel tempo, le vecchie opere degli Ain Soph). Si inserisce benissimo la voce di Aimaproject, ben lontana da quella impostata secondo i canoni classici: recita e canta in francese, latino, inglese e italiano con una tonalità tanto aspra (ma tutt’altro che spiacevole) in alcune delle parti recitate quanto calda e carezzevole in quelle più melodiche, perfettamente circondata e sostenuta dalle partiture strumentali. Un buon esordio, che potrebbe finalmente allontanare da Roberto Del Vecchio lo spettro (in senso positivo, ovviamente) del suo gruppo precedente e che inietta nuova linfa nella scena musicale italiana, il cui principale difetto sembra essere la breve durata: sei brani più una traccia nascosta per una durata complessiva di poco più di venti minuti. Bella anche la confezione, formato sette pollici in cartoncino nero.
Lascia un commento