Ver Sacrum Ogni tanto dal ricco sottobosco musicale italiano arrivano delle gradite sorprese, solo che stavolta non si tratta del solito gruppo alternative-rock o metal, ma di una gentile fanciulla che risponde al nome di Beatrice Antolini. Non si sa il perché ma dalle nostre parti le artiste dedite a generi particolari e non “mainstream” sono rare, anzi rarissime, e l’autrice di A due rappresenta proprio una delle poche eccezioni che confermano la regola, visto che il materiale da lei prodotto è difficilmente inquadrabile in una categoria ben precisa, oltre che assai valido. È la deliziosa simil-filastrocca “New manner” ad aprire il disco, subito seguita dall’incalzante e caleidoscopica “Funky Show” (grazie alla quale la brava Beatrice dimostra anche una certa versatilità come vocalist…) e dalla dolce e raffinata “Morbidalga”. Ma è con la quarta traccia, dal titolo “A New Room For A Quiet Life”, che la nostra dà la prova definitiva dell’originalità della sua proposta, difatti la canzone in questione va persino oltre il dark-burlesque-cabaret-rock che caratterizza le prime composizioni, e ci presenta un riuscito connubio tra le suddette sonorità, lo sperimentalismo puro e qualche accenno di musica latina. Definire questo lavoro intrigante, fresco e diverso è dir poco, e considerando che la qualità media dei brani è molto alta (i quattro menzionati in precedenza non sono gli unici davvero belli e interessanti tra quelli presenti nell’album!) non mi rimane che raccomandarvene caldamente l’ascolto…