Ver Sacrum Giunti dopo due anni circa di lavorazione all’ottavo full lenght della loro carriera, gli svedesi Ordo Rosarius Equilibrio pubblicano quello che è senza dubbio uno dei migliori album della loro carriera. L’erotismo lussurioso, da sempre elemento caratterizzante le tematiche del duo, questa volta trova forma in un concept dedicato alla masturbazione (date uno sguardo ai titoli che aprono e chiudono il disco). Con qualche eccezione qui e là, musicalmente ci si allontana dalle contaminazioni industriali presenti in buona parte degli album precedenti per abbracciare languidamente una forma di pop malinconico dove sono i synth a fare la parte del leone. Restano le chitarre e la loro particolarissima forma di neofolk, etichetta che a loro è sempre andata stretta, ma pur essendo queste parte integrante del suono, assumono ora una funzione meno rilevante. L’album è abbastanza compatto nel susseguirsi dei brani, mentre è poco convincente l’apparizione di Marco Deplano (Foresta di Ferro) in “Amore rosso, amore marrone, amore nero”, brano che ci catapulta direttamente al suono degli esordi di ORE. I fan di vecchia data più affezionati alla vecchia linea degli ORE potrebbero rimanere perplessi da questa parziale svolta, ma obiettivamente il salto di qualità ottenuto con O N A N I è impressionante.