Il pretesto per l’ennesima trasferta in terra teutonica è questa volta rappresentato dal concerto di Ianva e Triarii in quel di Mannheim, città che non esito a classificare come uno dei posti più tristi e squallidi che abbia visto in vita mia, luogo assolutamente anti-turistico ed inospitale, dove è decisamente più facile acquistare un accessorio erotico, vista l’abbondanza di negozi specializzati, che non procacciarsi un pasto decente. Purtroppo la patetica situazione della “scena alternativa italiana” fa sì che un gruppo dello spessore dei bravissimi Ianva sia costretto ad esibirsi con più frequenza all’estero che non nel nostro Paese, ma tant’è, ognuno ha quello che si merita (e la politica italiana ne è perfetta testimone, vero?) e quindi via per questa trasferta, salutata da un clima più prossimo all’autunno che non a quello primaverile.
Giungiamo al 7er Club verso le 20.30 circa e c’è già una discreta coda all’ingresso di quello che si rivelerà come un locale non ampissimo e nemmeno particolarmente bello (il palco è molto basso, ma ovvieremo a questo problema appostandoci nelle prime file), ma ancora una volta ciò che fa la differenza tra Italia ed estero è la risposta del pubblico, visto che il posto risulterà stipato come una scatola di sardine, con non meno di 200 presenti.
Il compito di aprire la serata spetta a Triarii; avevo ammirato per la prima volta il progetto di Christian Erdmann lo scorso Novembre in quel di Augsburg e devo dire che la performance di questa sera non risulterà all’altezza della precedente. Ferma restando la validità della proposta musicale di Triarii (musica marzial-apocalittica che nei tre album sin qui realizzati ci ha saputo offrire momenti memorabili puntualmente proposti anche stasera, da “Mother of pain” a “Roses for Rome”, da “Wings of steel” a “Muse in Arms”), questo concerto accusa dei passaggi a vuoto: l’impianto non propriamente eccellente del locale ha le sue responsabilità, i tre musicisti sul palco non sembrano affiatati come altre volte e buona parte del pubblico presente segue il concerto con una freddezza che rasenta l’indifferenza. I tre ingredienti fanno sì che il concerto scorra in maniera un po’ piatta e meno trascinante rispetto alla per me ottima performance di Augsburg, per quello che in definitiva risulterà un concerto discreto ma non certo indimenticabile.
Dopo i tempi necessari al cambio palco ed un sound-check eseguito al momento (ci verrà poi spiegato che in un primo momento la scaletta della serata prevedeva un diverso ordine di apparizione sul palco, ma per motivi non meglio precisati, questo è successivamente cambiato, costringendo Ianva a questo nuova sessione tecnica), tutto è pronto per l’esibizione della band italiana. Nel locale si registra un palpabile clima di attesa che non verrà deluso; i nostri sono al gran completo, con Mercy e Stefania D’alterio supportati da sette, bravissimi, musicisti per quello che si rivelerà un concerto magistrale, intenso ed emozionante, con ogni brano salutato da autentiche ovazioni del pubblico.
Su questo aspetto mi sento di aprire una per me doverosa parentesi; se è vero che trovo bellissimo che un gruppo valido come Ianva abbia successo anche all’estero, al tempo stesso trovo che la cosa sia un pò bizzarra per un progetto in cui i testi costituiscono parte fondamentale e chi non comprende la nostra lingua (ferma restando la bellezza assoluta delle musiche del gruppo genovese, queste sì, universalmente fruibili) si perde inevitabilmente una grossa fetta del valore dei nostri. Ad esempio, mi sarebbe piaciuto sapere quale confidenza hanno coi testi di Ianva le tre sciagurate “gotiche” che hanno ballato dall’inizio alla fine del concerto, seguendo un loro ritmo mentale più prossimo a quello di “Romeo’s Distress” o “Temple of love”. Un progetto come quello genovese, autore di due formidabili “concept-album” in cui le splendide liriche di Mercy rivestono un ruolo fondamentale dovrebbe in primis essere apprezzato ed aver modo di esibirsi in Italia, ma su questo ci sarebbe da rinnovare vecchi discorsi e riaprire antiche ferite su una “scena” che è molto fumo e poco arrosto, meglio lasciamo perdere, almeno in questa sede.
Bando quindi a queste mie considerazioni e torniamo allo show, come potete vedere dalla scaletta, idealmente diviso in due parti, una prima imperniata sul recente “Italia: Ultimo Atto” e la seconda sull’album d’esordio, “Disobbedisco!”; dopo l’intro “La stagione di Caino”, Mercy raggiunge i musicisti sul palco e con “Negli occhi di un ribelle” parte il viaggio nella desolante realtà italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. Dopo un approccio leggermente timido, Mercy prende confidenza col palco e la sua performance cresce, brano dopo brano. Giunge quindi il momento di Stefania D’Alterio, per la doppietta “Luisa Ferida”/ “In compagnia dei lupi” (dedicata a Silvio Berlusconi) ; la presenza scenica di Stefania è notevole quanto la sua voce: bravissima!
Terminata la parte dedicata a “Italia: Ultimo Atto” (ma nei bis avremo modo di apprezzare l’ottima “Dov’eri tu quel giorno?”, dal mio punto di vista uno dei migliori pezzi del disco) facciamo un balzo indietro nel tempo, per rivivere uno degli episodi più trascurati della storia italiana e che Ianva ha avuto il merito di voler recuperare attraverso l’epopea del Maggiore Renzi; “La Ballata dell’Ardito” (tra i momenti da ricordare, non posso non citare il “PRESENTE!” gridato a viva voce dal manipolo italiano accorso a Mannheim) apre la sequenza di pezzi tratti da “Disobbedisco!”, ed il flusso di emozioni scorre inarrestabile.
È innegabile che Ianva sia un progetto che dia lustro a tutta la “scena” italiana” ed ogni componente del gruppo andrebbe citato per sottolinearne la bravura, musicisti ed interpreti di primissimo piano a cui non posso che rivolgere l’ennesimo ringraziamento per questo bellissimo concerto; una magnifica esperienza che non vedo l’ora di avere l’opportunità di bissare, in Italia o altrove, visto che chi ama la musica ha dimostrato anche stasera di non temere le distanze e quando è possibile, è pronta a schierarsi e ad essere “PRESENTE!”.
Setlist concerto Ianva:
Intro: La Stagione Di Caino
Negli Occhi D’Un Ribelle
Bora
Pasionaria
Luisa Ferida
In Compagnia Dei Lupi
Italia: Ultimo Atto
La Ballata Dell’Ardito
Vittoria Mutilata
Di Nuovo In Armi!
Tango Della Menade
Per Non Dormire
Muri D’Assenzio
encore
O’ Surdato ‘Nnammurato
Dov’Eri Tu Quel Giorno?
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