Perché hai scritto Nero Fluorescente?
Nero Fluorescente è nato dalla necessità di esprimermi e di far riflettere sul problema della sordità e della disoccupazione. La sordità è un argomento poco conosciuto e con troppi tabù. Nel romanzo il non udente viene visto con occhi diversi, ho voluto fare tabula rasa ai luoghi comuni affibbiati al sordo. Non ne potevo più di sentire sciocchezze sul loro conto, anche un disabile può essere diverso nel suo ‘diversamente abile’.
In verità, scrivo da anni, ho cominciato con le poesie, le scrivevo sprofondata nel silenzio delle notti solitarie contemplando le luci dei lampioni che si vedevano dalla finestra di casa mia. A quel tempo non ero interessata ad una pubblicazione editoriale, con Nero Fluorescente sì. L’ho scritto in pieno giorno. Avevo molte cose da dire e raccontare. La vita attorno a me era diventata una nouvelle vague contemporanea.
Cosa c’è di Erika Polignino nella storia e nell’anima di Viola?
Viola è l’anima di Erika Polignino, soprattutto sul lato visionario e onirico. Sono una grande sognatrice, non smetterei mai. Sognare è la mia droga, ne sono totalmente dipendente. Nei momenti in cui non sogno, mi sento come in crisi di ‘astinenza’… Di notte faccio sogni dove mi ritrovo protagonista di situazioni particolari e surreali, alcuni di loro li ho scritti nel romanzo.
Ci sono molte cose di me nella storia della protagonista di Nero Fluorescente, momenti vissuti realmente, non per questo il libro è ispirato ad una storia vera.
Nero Fluorescente non è solo un romanzo sulla sordità ma anche sul mondo del gotico. Quali risonanze provoca in te questa parola e, più in particolare, cosa rappresenta questa cultura per te e nel romanzo?
Il ‘gotico’ è di difficile interpretazione, come parola ha tanti significati. Se si pensa all’architettura, il gotico è l’arte della luce creata dagli antichi Goti. Se si pensa alla scrittura, il gotico è un tipo di carattere medioevale formato da tratti spezzati e riccioli che adornano le lettere dell’alfabeto. Se si pensa ad un individuo vestito di scuro con il cerone bianco sul viso, il gotico è colui che ama le cose decadenti.
Per me il ‘gotico’ ha invece una connotazione diversa e più profonda: è l’essere sensibili, il percepire cose che gli altri non sentono, la capacità di vedere oltre, la libertà di esprimersi, il provare emozioni non comuni, ma anche la consapevolezza della caducità dell’uomo e delle sue debolezze. E’ un modo oscuro e introspettivo di conoscere e di vivere le cose. Nero Fluorescente è un nuovo tipo di romanzo goth, nel senso che qui non trovi castelli, vampiri e spettri, bensì la crisi morale, religiosa e lavorativa dei nostri tempi, ma tutto ciò è visto da una ragazza dark e sorda, il che rende ancora più ‘tenebrosa’ la storia.
Quale definizione daresti al colore “nero fluorescente”? Quali emozioni esso potrebbe evocare sulla tavolozza dei sentimenti umani?
E’ stato il tortuoso percorso esistenziale a portare Viola a conoscere il lato ‘nero fluorescente’ del mondo e a guardarlo con un certo nichilismo. Nero Fluorescente è il colore/sensazione che la protagonista prova nelle circostanze negative della sua vita. Lei è tormentata non solo dalla sordità, ma anche da tutto ciò che la circonda e questo moltiplica il suo stato di angoscia e di incertezza per il futuro.
Il ‘nero’ è il buio del corpo (esistenza) di Viola, quel corpo che contiene la sordità e ‘fluorescente’ è l’anima, fonte di speranza e di luce.

Con la religione moderna ho un rapporto conflittuale. Prediligo quelle antiche e pagane. Sono attratta e affascinata dall’occultismo, ho letto diversi libri al riguardo e mi hanno aiutato a chiarire molti dubbi.
Da parte di madre sono di origine calabrese.
Il racconto mi sembra che sia rimasto ‘aperto’, nel senso cioè che la nostra Viola ben potrebbe tornare a raccontarci gli sviluppi delle sue vicende. Hai mai pensato ad un prosieguo di Nero Fluorescente?
No, non ci sarà alcun seguito al romanzo.
Cosa pensi comunque di proporci per i prossimi tempi?
Il mio secondo romanzo è in stesura finale e ho già buttato giù il soggetto per il terzo…