Reissue di quest’opus datata originariamente 2005 (uscì per My Graveyard Productions), che accompagna il nuovo disco targato BTD nell’ideale celebrazione dei primi dieci anni di vita del progetto di Cristian Mustaine (il demo di debutto “Sole et coagula” risale al 2000). Un sound debitore di quella scuola heavy-dark che trova nei Merciful Fate e nella produzione solista del loro fosco cantore Re Diamante i referenti più autorevoli, con irrinunziabili input mediati dal thrash tecnico di Megadeth (evidente considerato il nick del mastermind!) ed Annihilator. La vena horrorifica di “Am I evil” rimanda ai Death SS (l’esorcista che  salmodia al principio di “…All is black”), veri maestri di nere cerimonie celebrate sugli altari del nero metallo, fra sangue colante e densi fumi d’incensi, col rifferama minaccioso dei Black Sabbath di “The headless cross” e di “Tyr” a caratterizzare uno degli episodi più incisivi di Let the war begins, lavoro che all’epoca denotava una presente e pervicace volontà di proporre sonorità sì plumbee e catacombali, ma al tempo stesso dinamiche e non legate al medesimo filo conduttore. Titoli come “Burn the witches” (con tanto di intro recitato su d’un sinistro arpeggio e tastiere simil-sacrali), “Black solitude” e “Lucifer’s fall” non impressionano oggidì niuno, ma la portata ferale di queste track, con passaggi cadenzati che s’alternano a sfuriate care alle prime produzioni della NWOBHM, non tacendo affatto la devozione per il Fato Misericordioso, rappresentano ancora un ottimo esempio di metal oscuro interpretato con passione. Come bonus “I can’t change this war” ed un opportuno, tanto per rimarcare la discendenza, “Black Sabbath medley”.