Death cures all pain è il secondo singolo estratto dall’album Implements of Hell e, come spesso accade in questi casi, rappresenta una pubblicazione destinata solo ai fans più accaniti, nonchè collezionisti o djs, visto che nelle sue otto tracce, il mcd ci offre un solo inedito (presente in due versioni), “Go fuck yourself” e remix vari. Il titolo del brano inedito parla da solo: si tratta di un pezzo in cui l’alto numero di BPM viaggia di pari passo con la mediocrità dello stesso; il lato più “burino” di Suicide Commando tocca uno dei suoi punti massimi. Decisamente più apprezzabili le quattro versioni della title-track, indubbiamente uno dei migliori brani inclusi nell’album e che qui ritroviamo in una versione “estesa” ed in tre remix a cura di S.I.T.D., Aesthetic Perfection e Kant Kino. A completare la tracklist, i remix di “God is in the rain” (Advent Resilience remix) e “The perils of indifference” (Stahlnebel vs Black Selket remix); la prima è a mio avviso inferiore alla versione originale, mentre decisamente valida è la seconda. Fermo restando che stiamo parlando di una release tutt’altro che indispensabile, noto con piacere che Johan Van Roy (pessimo inedito a parte) abbia voluto includere in questo mcd tre dei migliori brani inclusi in  Implements of Hell, ovvero pezzi in cui (almeno nelle versioni originali) le atmosfere oscure hanno la meglio su violenti beats fini a sè stessi.