Segnalo Archetipi, un’interessante antologia di racconti delle Edizioni XII, casa editrice italiana da sempre attenta agli sviluppi dell’horror di casa nostra. Il titolo del libro rimanda volutamente agli “archetipi” di Carl Gustav Jung e all’inconscio collettivo da lui teorizzato. Gli autori presenti in questo volume, tutti scrittori italiani del genere fra cui il noto Danilo Arona, si cimentano quindi nel tentativo di evocare le paure ancestrali che sono alla base del terrore dell’uomo: emerge così da questi racconti una serie di simboli – fra cui il Demone, il Golem, l’Uomo Nero e la Maschera – che rappresentano una sorta di viaggio nell’ignoto alla ricerca degli archetipi più oscuri che hanno plasmato le paure dell’animo umano.
Non è la prima volta che le categorie “junghiane” vengono applicate nella letteratura fantastica: lo studioso Dirk Mosig ha infatti usato, con risultati notevoli, il metodo di Jung per analizzare l’imponente architettura simbolica creata da H.P. Lovecraft.
Archetipi, introdotto da Gianfranco Nerozzi, si avvale inoltre di una pregevole grafica di copertina e tutti i dodici racconti sono corredati da un’illustrazione degli artisti di Diramazioni. Si tratta di tavole molto efficaci che, attraverso l’inserimento di elementi chiave e simboli, riescono spesso ad evocare l’atmosfera descritta dagli autori.
La qualità dei singoli testi è però variabile e non sempre entusiasmante. Il racconto di Danilo Arona è fra le cose migliori, a metà fra Lovecraft (c’è anche il Necronomicon!) e Stephen King, con una citazione esplicita del film L’esorcista di cui viene evocato il diabolico demone Pazuzu. Non male anche “Il Diluvio” di Daniele Bonfanti, un ottimo esempio di archeologia fantastica “lovecraftiana” che però ha un finale poco convincente. “La Nuova Era”, di Ian Delacroix, è invece ambientato in una Praga spettrale in cui è ancora viva l’antica leggenda del “Golem”. Il racconto, nonostante un’atmosfera oscura a tratti convincente, non sembra però completamente a fuoco. “Matmon” di Strumm è invece ottimo, l’archetipo dell’Uomo Nero vi viene efficacemente rappresentato come simbolo delle paure dell’infanzia. Curiosa l’ambientazione di “La fenice” di David Riva, che si svolge in un Gulag, per la precisione in un campo di lavoro femminile.
Da segnalare anche “Il Cartografo” di Alberto Priora, racconto dalle atmosfere weird-fantasy che vede la presenza di Alessandro Magno, qui protagonista su un pianeta alieno alla ricerca delle Colonne d’Ercole, e “Facile Preda” di Elvezio Sciallis.
In definitiva, nonostante qualche caduta di tono nei racconti, è da lodare la cura editoriale del progetto, l’impianto concettuale e lo sforzo di voler presentare nuovi autori italiani nel genere horror .
Archetipi – Edizioni XII – 333 pagine – 2009 – euro 19,50