Con molto piacere ho letto questa antologia che raccoglie i racconti di autori italiani della fine dell’800 e dei primi anni del ‘900 dedicati alla figura del vampiro. In tempi in cui questo personaggio spopola in tutti i media d’oltremanica e d’oltreoceano, mi sembra giusto rivolgere lo sguardo in casa propria e andare a scoprire nel nostro passato letterario autori, spesso sconosciuti, che in tempi non sospetti si sono lasciati ammaliare e conquistare da questo personaggio dell’immaginario.
E’ importante subito far notare, come giustamente mette in evidenza nella prefazione il curatore della raccolta, Antonio Daniele, che si tratta di novelle scritte tra il 1885 e il 1917, ovvero precedenti alla prima edizione italiana del Dracula di Bram Stoker (pubblicato in Italia per la prima volta nel 1922), ovvero del romanzo che ha codificato definitivamente il genere prima nella letteratura e poi nel cinema. Dunque questi vampiri non risentono più di tanto della tradizione anglosassone e i racconti si distinguono e si apprezzano proprio per la loro originalità e diversità rispetto ai canoni cui siamo abituati.
Per la prima volta sono raccolte insieme le storie di vampiri scritte in quell’interessante periodo storico a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento quando finalmente anche in Italia gli scrittori cominciano ad affacciarsi, sotto l’influsso degli esempi stranieri, alla letteratura fantastica tanto fortemente osteggiata in precedenza. A partire infatti dagli scrittori della Scapigliatura prende il via una generazione, che poi continuerà con il Decadentismo fino agli inizi del Novecento, interessata agli aspetti più oscuri e sconosciuti dell’animo umano, a svelare ciò che si cela dietro l’ingannevole realtà delle cose, a indagare nei meandri della mente alla ricerca dell’irrazionale, fino all’esoterismo e allo spiritismo.
I racconti presentati in questo volume, rigorosamente in ordine cronologico, si possono in realtà dividere in due categorie: il filone avventuroso-esotico, di cui fanno parte Il Vampiro della foresta di Emilio Salgari, Il Vampiro di Vittorio Martella e Il Vampiro di Giuseppe De Feo, e il filone fantastico-gotico-esoterico cui appartengono Vampiro Innocente di Francesco Ernesto Morando, Il Vampiro di Giuseppe Tonsi, Un vampiro di Luigi Capuana, il Dottor Nero di Daniele Oberto Marrama e Vampiro di Enrico Boni. Se nel primo gruppo si può trovare un racconto sicuramente intenso e agghiacciante come quello del De Feo, è però nel secondo che si scoprono le chicche più significative. A parte l’interessante racconto di Luigi Capuana, il più noto sul tema del vampiro, forse per la fama dello scrittore, che si muove all’interno del dibattito molto sentito all’epoca tra razionale e irrazionale, tra scienza e paranormale e in cui il vampiro è più che altro uno spettro che torna dalla morte, sono da apprezzare il raccapricciante bimbo vampiro della novella di Morando, il cacciatore di anime studioso di occultismo di quella di Tonsi, e l’inquietante figura del Dottor Nero in quella di Marrama, ovvero il ritratto di un giovane vestito di nero, da viso magro, pallido e dagli <<occhi turchini, acuti come due lame>>, che <<stringeva al petto, con la bianca mano sottile – una mano cera, magra fantastica – un pipistrello dalle ali aperte>>. Alla superstizione popolare in cui un morto da poco sepolto fuoriesce dalla tomba e si nutre dei viventi si rifà invece la più classica novella di Enrico Boni. Da notare come in nessuno di questi racconti compaia una versione del vampiro al femminile e anzi la donna risulti come la vittima privilegiata del vampiro, mentre nella letteratura fantastica europea il tema era ben presente sia nella poesia (Coleridge, Keats, Baudelaire) che nel romanzo (Carmilla di Le Fanu).
Alla piacevole lettura di questa antologia si aggiunge la felice scelta di corredare i racconti con quindici illustrazioni dell’epoca che li accompagnavano nelle edizioni originali, oltre all’interessante introduzione del curatore Antonio Daniele che con competenza e passione presenta e descrive i racconti. Un plauso infine alla piccola casa editrice Keres per questa pubblicazione, veramente molto curata sotto tutti gli aspetti, che colma un vuoto nella nostra conoscenza della letteratura fantastica italiana e che intraprende un cammino che spero porterà presto nuovi “oscuri” frutti.
Vampiriana – Novelle italiane di Vampiri a cura di Antonio Daniele. Keres Edizioni pp. 160 euro 16.00