La Gargoyle rende finalmente disponibile in Italia un piccolo gioiello della letteratura di vampiri (pubblicato in origine nel 1982 con il titolo The Delicate Dependency. A Novel of the Vampire Life) ovvero Vivono di notte di Michael Talbot, scrittore e omosessuale dichiarato, morto prematuramente a 38 anni nel 1992 a causa dell’HIV. Esperto di fenomeni paranormali, cercò nei suoi saggi di unire spiritualità e scienza come nella sua opera più famosa (Tutto è uno – The Holographic Universe – 1991). Michael Talbot dimostra, con questo eccellente romanzo, di avere del talento anche come scrittore gotico.

La vicenda si svolge inizialmente nella Londra vittoriana. La parte centrale è invece ambientata in una notturna e decadente Parigi, descritta minuziosamente con la maestosa e gotica cattedrale di Notre-Dame – i cui portali, come riferito nel romanzo, sono stati costruiti dagli stessi vampiri! – e l’Ile de la citè come sfondo mentre, nel finale della storia, gli eventi si spostano ancora a Londra e poi in Italia in Toscana.

La trama prende il via narrando la storia di John Gladstone, un rispettabile medico nella Londra ottocentesca vittoriana dedito a isolare un particolare virus che aveva ucciso sua moglie e costituiva una potenziale minaccia in quanto distruggeva gli anticorpi dell’organismo: il Camillus influenzae. La vita di Gladstone subirà un vero e proprio shock dopo avere incontrato, in modo apparentemente casuale, il giovane italiano Niccolò Cavalanti. Cavalanti,  un’affascinate figura con una bellezza senza tempo, si rivelerà un vampiro e rapirà la figlia di Gladstone, una “idiot savant” dotata di un particolare talento per la musica. Da qui in avanti la storia si trasforma in una vera e propria caccia al non-morto lungo tutta l’Europa: Gladstone, accompagnato da Mrs. Dunaway, una misteriosa donna che si unisce a lui in quanto anche a lei Cavalanti aveva rapito il figlio “idiot savant”, giunge a Parigi e qui farà conoscenza con l’oscuro universo dei vampiri, esseri millenari e dotati di una cultura straordinaria e di incredibili facoltà, i cui ricordi ridisegnano la storia dell’umanità. Nella parte finale del libro, che avrà il suo epilogo in una sfarzosa e decadente villa sul mar Tirreno, la tensione sale gradualmente e non mancano colpi di scena sorprendenti che ribaltano in modo geniale gli avvenimenti.

Vivono di notte rilegge in una nuova luce il mito del vampiro, visto come il simbolo della diversità, un reietto perseguitato dalla società perbenista e bigotta. La società di cui Talbot ci parla nel libro è quella vittoriana ma, in realtà, potrebbe trattarsi benissimo di quella in cui viviamo attualmente, dove l’intolleranza per tutto ciò che si distingue dalla norma è purtroppo una regola. Nella storia narrata traspare l’esperienza autobiografica dello stesso autore, personaggio anticonformista e fuori dalle regole, icona degli intellettuali gay che ha vissuto il dramma dell’HIV negli anni ’80, nel momento di massima espansione e paura del contagio. Il virus della Camillus influenzae è da considerare l’emblema dello stesso HIV e non è un caso che il vero scopo dei vampiri, nel libro, fosse quello di distruggerlo.

Dal punto di vista letterario, Vivono di notte si pone nel solco dei vari Polidori, Bram Stoker e Anne Rice, unendo romanzo d’appendice ottocentesco, gotico e thriller e costituisce un’ulteriore evoluzione del mito del “nosferatu”. Il libro è scritto bene, con uno stile elegante, molto ricco e dettagliato ma mai ridondante.

Michael Talbot è senza dubbio un autore da riscoprire ed è quindi davvero meritoria l’opera di rivalutazione della Gargoyle che, dopo la pubblicazione di questo volume, ha in programma di rendere disponibile nel 2012 anche I labirinti della notte (Night Things).

Michael Talbot “Vivono di notte” – Gargoyle Books – 317 pagine – Euro 18 – 2011