I The Green Man, gruppo italiano di culto della HR!SPQR dedito a un oscuro folk rituale, pubblicano il loro nuovo disco intitolato Musick Without Tears. Mentre la tematica del precedente The Teacher And The Man Of Lie era incentrata sulla figura di Cristo, in questo lavoro il concept dell’album si focalizza sul pensiero magico e occulto di Aleister Crowley (1875-1947) e Kenneth Grant (1924-2011), quest’ultimo celebre occultista che assunse la guida dell’Ordo Templi Orientis dopo la morte di Crowley e a cui viene dedicato l’album. Dal punto di vista filosofico il progetto dei The Green Man fa venire in mente i grandi e leggendari Ain Soph, un gruppo affine per tematiche che ha saputo plasmarsi attraverso tenebrosi rituali magici musicali.

Musicalmente Musick Without Tears recupera le sonorità folk dei primi anni ’70 di gruppi storici come Fairport Convention e Pentangle e si allontana sempre più dall’abusata etichetta del neo-folk usata ormai a sproposito. Apre l’album “Horus Calling”, un inno folk-rock dedicato alla divinità egiziana già uscito su cd singolo in tiratura limitata. “Cefalù” e “Freedom At Two Edged Sword” si caratterizzano per sonorità psych-folk che richiamano l’Incredible String Band mentre la lunga e rituale“Blindness Bliss”, basata sull’utilizzo di sonorità orientali con percussioni e sitar in evidenza, ha suggestioni apocalittiche che riportano alla mente i primi Current 93! Ottime anche la trascinante e psichedelica “In The Desert Chaos Loved Me With A  Knife” e le due ballate folk “67 69 Chancery Lane” e (Sweet) “Kandy”. Chiude questo oscuro, intenso e rituale disco “Tetelesthai”, un inno “thelemico” basato su loop ciclici di pianoforte che termina con un inquietante messaggio magico e esoterico. Alla realizzazione di Musick Without Tears ha collaborato, fra gli altri, Patrick Leagas dei Sixth Comm.