Da dei veterani della scena electro/EBM (esordio col singolo “Metalhammer” nel lontano 1990) come gli And One di Steve Naghavi e Chris Ruiz non ci si possono attendere sostanziali stravolgimenti di genere, sopra tutto se il panorama di riferimento è quello degli esigenti dance-floor  teutonici, perché è questo il target finale del prodotto. Isolare dei razionali distinguo è opera improba e francamente priva di senso, molto meglio quindi concentrarci su queste dodici nuove tracce (la deluxe edition, non in mio possesso, porta in dote l’EP bonus “Treibwerk”). Le tastiere spaziali che si dispiegano formando ampi cerchi concentrici nell’opener “Shouts of joy” edificano un sound maestoso che aderisce perfettamente ai gusti delle platee alle quali prima mi riferivo (e che si esalteranno su “S.T.O.P. the sun”), “You without a me” rimanda ai padri putativi Depeche Mode edulcorandoli con riferimenti agli Ultravox era-Foxx, imprimendo alla traccia un mood tardo-romantico e decadente in parte ripreso sulla leziosa ma gradevole “The 4”, quando il ritmo rallenta e si fa più marziale/cadenzato l’ambientazione muta suoi colori, inclinandoli al grigio/nero. Se S.T.O.P. nulla aggiunge al (significativo, anche se strettamente limitato all’ambito di applicazione) carnet che And One possono vantare, rimane almeno un buon disco, ben prodotto e privo di crateri nei quali l’ispirazione può cadere (rovinosamente); quando le idee latitano, vengono sostituite da una buona dose di mestiere (si ascolti a.e. “Back home”). Su “The end of your life” (fra i migliori motivi di questa serie) appare come guest Douglas McCarthy dei Nitzer Ebb, “Everybody dies tonight” è una breve piece strumentale che s’immerge in acque limacciose e scurissime, in omaggio al titolo, gli altri brani del lotto sfoggiano tanta esperienza, ma nulla più. S.T.O.P accresce l’ampio arsenale da sfoggiare dal vivo già a disposizione degli And One (presenti all’imminente ottava edizione dell’Amhi Festival, poi in tour in novembre e dicembre con Welle:Erdball, Melotron e !distain), l’ascolto del ciddì è riservato ai fedeli del verbo elettronico che predilige manifestazioni muscolari, ed è questo sicuramente l’obiettivo che il gruppo si era inizialmente posto. Centrato perfettamente.

Per informazioni: www.audioglobe.it
Web: http://www.andone.de