È tempo di cambiamenti per Jérôme Reuter dei grandi Rome, un gruppo che ha saputo rivitalizzare il neo-folk. Il precedente, monumentale triplo cd Die Aesthetik der Herrschaftsfreiheit rappresentava una sorta di “summa” della sua carriera spaziando dalle ambientazioni marziali al neo-folk e, dopo un’opera così complessa, ero curioso di vedere la strada che avrebbe intrapreso il menestrello lussemburghese. Hell Money perde ogni riferimento alle atmosfere martial-industrial – in realtà già assenti in Nos Chants perdus – e ripiega verso uno stile musicale scarno e diretto, intimistico, malinconico e soffuso che avvicina Jérôme Reuter ad un cantautore come Leonard Cohen. La qualità delle canzoni è, in ogni caso, di buon livello e l’artista non sembra aver perso l’ispirazione come si può ascoltare soprattutto nella parte centrale dell’album in tracce come “This Silver Coil”, nella bellissima e poetica “Rough Magic” e nella trascinante “Amsterdam, The Clearing” che ricorda i vecchi fasti e si candida come uno dei pezzi più incisivi del suo repertorio. Ottime anche “Silverstream” e “Tightrope Walker (Wild Milk), tracce caratterizzate da atmosfere pure, plumbee e malinconiche. Tuttavia a lungo andare emerge una certa monotonia di fondo e non tutti i vecchi fans dei Rome credo apprezzeranno questa svolta verso lidi cantautorali. Hell Money è comunque un buon disco che, a parte le due tracce sperimentali “Tangier Fix” e “Among the Wild Boys”, francamente prive di senso in questo contesto, conferma lo spessore artistico dei Rome.
le “atmosfere martial-industrial” erano già totalmente assenti su flowers from exile…
comunque ho una gran gola di questo nuovo disco! ma non potrebbe aggiornare il sito, visto che almeno l’attività di studio è ripresa? mi chiedo perché quel perenne “WHAT YOU ARE LOOKING FOR IS GONE FOR GOOD”…