Sono passati diversi anni dall’ultima pubblicazione di questo duo tedesco, infatti il precedente CD (anche quello doppio) Für Euch, Die Ihr Liebt risale al 2009. Non credo sia necessario fare lunghe introduzioni su questo gruppo, ma un breve accenno alla loro storia è sempre bene farlo, per meglio inquadrare l’ambito sonoro: si tratta del progetto di Ernst Horn, membro fondatore dei Qntal con i quali ha inciso i primi due, seminali, album e attualmente attivo anche nei Deine Lakaien e Sabine Lutzenberger, splendida voce soprano dalle caratteristiche timbriche notevolissime, anche elemento delle VocaMe. L’ambito è quello, quindi, della musica medievale commistionata con influenze e ritmiche elettroniche; le capacità musicali dei due elementi del gruppo la dicono lunga sulle potenzialità di ogni nuovo lavoro e, non si può negare, queste potenzialità vengono regolarmente sfruttate appieno. L’incipit è dei più dolci, con una delicatissima “Nubibus atris”, seguita dalla splendida “Uf der Linden”, in cui fa la sua gradita comparsa la voce tenore di Andreas Hirtreiter. Fin qui l’elettronica si mantiene su livelli di delicato accompagnamento ed è con “A virgen santa Maria” che fa la sua comparsa anche la parte ritmica e, complessivamente, le due matrici, quella lieve ed eterea da una parte e quella ritmica e aggressiva dall’altra, si alternano lungo tutta la durata dell’opera, suddividendosi abbastanza equamente i brani. Non posso nascondere che è la prima quella che mi affascina maggiormente, laddove in alcuni casi la matrice elettronica diventa leggermente invadente (penso ad esempio ad alcuni tratti del brano che conclude il primo CD, “Napuctun speaks”); ciò non inficia la qualità di qust’opera, che è secondo me molto elevata, e, malgrado la sua durata, Wohin? si lascia ascoltare estremamente volentieri, senza mai annoiare o risultare pesante. I testi sono nella quasi totalità presi dalla tradizione, attingendo a tesori della musica antica coma sono i Carmina Burana e i Cantigas De Santa Maria, o dalla poesia antica (Jacopo da Bologna, Francesco Petrarca, Dietmar von Aist e altri). Decisamente un disco da non lasciarsi scappare.