I Police Des Moeurs – Francis, Anouk, Fred e Cristine – si sono formati in Canada nel 2010 e, attualmente, sono sotto l’egida della Mannequin Records che già aveva inserito un loro brano nella bella antologia The End of Civilization. Per questa etichetta è infatti uscito, alla fine del 2013, il loro primo vero album Police Des Moeurs: una decina di tracce elettroniche strettamente legate alle sonorità anni ’80, un piccolo capolavoro di synth-pop estremamente godibile che ha la stessa freschezza – senza sterili derivazioni – di quella musica che le ha ispirate. Testi in francese, voce maschile e femminile che si alternano a seconda dei brani, atmosfere tese ma non funeree, i Police Des Moeurs sanno riprodurre con eleganza la freddezza ed il vuoto di una società sintetica quanto i loro arrangiamenti. Il disco è stato registrato fra la primavera e l’estate dello scorso anno ed è stato pubblicato in vinile in edizione limitata di 500 copie. Nella prima traccia, “Dernière Chance”, si respira proprio quell’aria ‘vintage’ di cui si diceva e la ricetta è: malinconia e sonorità fredde ma ammiccanti. Subito dopo note ‘fischianti’ di synth danno inizio a “Un Temps Pour Chaque Chose” , in cui i toni si incupiscono per il ritmo più sostenuto, qualche rara ‘contaminazione’ industrial ed il canto più incalzante. Di nuovo suoni anni ’80 in “Il S’en Va Quelque Part”: un paragone? Per esempio, gli americani Thick Pigeon di Miranda Stanton, se per caso ricordate la loro “Subway”. Comunque, con “Nuit”, il clima diviene ancor più teso, il ritmo si fa martellante, a tratti ipnotico e la successiva “Ta Fin Du Monde” prosegue nella stessa direzione cosicchè lo scenario, a questo punto, è diventato più oscuro ed opprimente per quanto il sound rimanga ‘fantasioso’ (“Bruit”). Poco più in là, infatti, in “La Forme”, la melodia ormai destrutturata ha deviato verso un clima piuttosto allucinante e, in chiusura, “Demain” amplia gli orizzonti con sonorità di maggior respiro, per quanto non più serene e “Je Serai Là Encore”, con il suo ritmo vagamente ‘schizofrenico’, è ormai un delizioso, nonchè ‘bilioso’ pezzo dark. Grazia ed originalità. Che ci può essere di meglio?
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