Start con la cavalcata nefiliana “Now or never”, così Bob White ed i suoi compari accendono le polveri del nuovo NFD, Reformations, il quale rompe un silenzio discografico di cinque anni (durante i quali Tony Pettitt si è dato da fare cogli immensi The Eden House). Un mini che prelude ad una nuova pubblicazione più estesa, il CD “Waking the dead” del quale non ho ancora notizie certe (Downrazor.co.uk lo dava per ottobre del 2013, pare che il parto avverrà nel corso del prossimo autunno). Nulla di innovativo, un suono cristallizzato in un gothic-rock guitar-driven (alle chitarre oltre a White ed a Chris Milden viene accreditato pure James McIlroy dei Cradle of Filth), con il contributo fondamentale fornito dal nuovo batterista, l’italiano Luca Mazzucconi (con Milden membro dei Lahannya), partner ideale del solido ed esperto Pettitt. A chi piacciono queste sonorità (sono della partita!), Reformations non deluderà le aspettative, ponendosi su di un buon livello sia quanto a scrittura che quanto ad esecuzione. Ma il combo londinese è conscio della parte che deve recitare (davvero bella la crepuscolare “The unknown”), e lo fa con puntiglio, concludendo il mini con la riuscita cover di “One slip” dei Pink Floyd. Ai quali non sono gli unici a dovere in quanto a formazione, evidentemente.
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