Progetto darkwave in attività da qualche anno, i Koban di Vancouver – Samuel Buss e Brittany West – hanno fatto uscire da poco Vide, un EP con sei brani, che segna il loro trasferimento alla Weyrd Son Records. La loro musica palesemente ispirata al postpunk/new wave anni ’80 e caratterizzata da una struttura alquanto minimale – chitarra e basso hanno il ruolo principale rispetto ai passaggi sintetici – non meriterebbe di essere menzionata in quest’epoca così ricca di spirito imitativo se non si distinguesse per il ‘mood’ molto oscuro ed il piglio energico e disperato dimostrati dalla maggior parte delle tracce, una sorta di via di mezzo fra i Soft Moon ed i Bauhaus, quindi proprio il nostro ‘territorio’. Prendiamo per esempio l’opener, “401a”, fra tutte la più orecchiabile nonostante il suono penetrante: la chitarra qui è veramente assassina e l’aggressività a malapena tenuta a freno. “Rappeler” ha un ritmo ancora più selvaggio e la West, che suona il basso oltre a cantare, tira fuori un discreto carattere mentre la chitarra del compagno continua ad ‘affettare’ i timpani; la seguente “Détacher et déguiser” accelera ulteriormente ed è qui che la lezione dei Soft Moon si percepisce forte e chiara e il fatto che la voce sia femminile e il testo in francese rende il tutto assai intrigante. Ma dopo, in “Cool Wind”, sono entrambi a cantare, talvolta duettando efficacemente con lo sfondo del nerissimo paesaggio che caratterizza un po’ l’intero disco. “Delirium”, poi, contiene la propria definizione nel titolo: il ritmo è divenuto forsennato, le sonorità, a tratti, devastanti, praticamente uno ‘sballo’. Chiude “Standing On The Edge”: febbrile, quasi apocalittica, si avvale di un’ottima chitarra mentre la vocalist dà il meglio di sè. L’epoca del dark dura e durerà ancora un bel po’….
Un album molto interessante! L’accostamento di chitarra e voce utilizzate pienamente nel canone dark classico ad altre sonorità tipicamente minimal conferisce al sound un’attrattiva decisamente accattivante.