Il progetto Trepaneringsritualen è in questo momento uno dei più estremi in ambito death-industrial. Ora abbiamo finalmente la possibilità di ascoltare Perfection & Permanence, il loro primo full-lenght. Dietro al monicker si cela la figura di Thomas Martin Ekelund, artista svedese molto interessato alle tematiche  della religione, dell’occulto e della magia. Tutto questo substrato culturale emerge prepotentemente durante i concerti tramite l’uso di scenografie a sfondo mitico ed esoterico. Non è sorprendente che una musica così oscura arrivi dalle profonde lande nordiche in cui hanno preso forma scene come quella black-metal. Ma non va ovviamente dimenticata una storica etichetta come la leggendaria Cold Meat Industry del grande Roger Karmanik. Musicalmente possiamo ascoltare loop minimali di synth, vari rumori e vocioni che sembrano provenire da qualche girone infernale. Perfection & Permanence costituisce una sorta di colonna sonora perfetta dell’Apocalisse. Si respira un’atmosfera malata, luciferina e pagana lungo 10 tracce dell’album. L’iniziale “Venerated & Despised” – con le sue sue frequenze e le minacciose voci trattate ci immerge in un viaggio tenebroso in qualche Inferno sconosciuto. La successiva “Black Egg” è un inno paganeggiante a qualche dea dell’antichità e procede tramite una struttura semplice ed efficace in cui emerge il cantato growl. “Castrate Christ” prosegue in modo più pacato ma non meno deflagrante. Via via che l’ascolto prosegue le ambientazioni si fanno sempre più estreme e death-industrial, come nell’inno esoterico “The Seventh Man” in cui Ekelund sembra che stia celebrando un rituale magico di fronte a un altare assieme ad una setta di accoliti.  “A Ceaseless Howling” evoca paesaggi invernali desolati e tetri con le sue trame dark-ambient e porta un po’ di quiete, ma la traccia finale “H Who Is My Mirror” chiude l’album con un altro rituale disturbante. Consigliato agli amanti delle sensazioni forti.