Fedele al titolo dell’intro “Il palcoscenico della mente”, Impressions è opera narrativa, nel corso della quale il gothic metal orchestrale degli Aevum presenta diversi spunti interessanti. Il combo italiano osa esprimersi in un ambito che non ammette prodotti mediocri, pena il certo ed immediato oblio: impresa non facile che viene affronta con impegno e preparazione. Gli episodi più lunghi (quattro su undici superano i nove minuti) sono ben strutturati ed anche se a tratti emerge la sensazione che il gruppo debba ancora maturare (e ci mancherebbe, con Impressions sono solo al debutto!), la voglia d’esprimere le proprie idee si concretizza in episodi dall’ampio respiro, come la variegata “To be or… to be”, ove le chitarre in primo piano interagiscono con la potente sezione ritmica, delle tastiere pomp ed il cantato convincente di Evelyn Moon e di Hydra (anche il pianista Richard si offe con un growling efferato), i quali utilizzano sapientemente inserti in italiano che rendono ancor più intenso lo sviluppo teatrale della canzone. Gli svolazzi sinfonici ai quali sovente indulgono potrebbero apparire troppo auto-compiacenti, ma dinanzi ai dieci minuti di “Monsters” le obiezioni cadono, sopra tutto se si tiene in debita considerazione la giovane età media dei sette membri del gruppo. Coraggio non deve mancare, a chi sale sul palcoscenico (permettetemi questa libertà che mi prendo di citarli…) del goth-metal, tanti sono gli attori di talento che lo calcano, far valere il proprio è certamente ostico, bisogna armarsi di spirito e di iniziativa, agli Aevum le idee non mancano di certo! Impressions consta di undici episodi fra introduzione, chiusura ed intermezzi, lo sviluppo della trama non presenta soste e nemmeno cadute di tensione, chissà se è loro intenzione presentarlo per intiero dal vivo, sarebbe interessante verificare la resa del disco in questa veste.
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