Robin Storey è uno dei grandi della musica industrial. Con i leggendari Zoviet France, in quel di Newcastle, ha ampliato i confini della musica sperimentale attraverso l’uso ossessivo di loop ipnotici. Finché sono rimasti in attività, i Zoviet France hanno realmente creato un maelstrom sonoro capace di alterare la percezione sensoriale degli ascoltatori. Album come Mohnomishe, Popolar Zoviet Songs And Yoht Music, Loh Land, Shouting At The Ground, per citarne solo alcuni, sono diamanti grezzi. Poi Storey ha cambiato pelle e fondato il suo nuovo progetto Rapoon con connotazioni più trascendentali e mistiche ispirandosi ai raga indiani. I Rapoon vantano una discografia sterminata in cui ci sono indubbi capolavori come Vernal Crossing, un must indiscusso del tribal-ambient. La formula sonora prevede l’uso massiccio e ossessivo di loop di percussioni etniche e tastiere con samples di varia origine, un’alchimia che pone di diritto Robin Storey a fianco dei grandi del genere come Steve Roach, Robert Rich e Vidna Obmana.
Ora esce Seeds In The Tide vol. 3 per la Zoharum, etichetta ormai diventata importante per i cultori di certi suoni con cui Storey ha avviato una proficua collaborazione. Si tratta del recupero, come per i precedenti volumi, di materiale inedito e raro. L’album è diviso in 2 cd. Nel primo vengono resi disponibili delle tracce tratte dal raro Monomyth: Par Avion e da alcune compilation ormai introvabili oltre al raro 7” Jane From Whitley Bay. Nel secondo cd ci viene invece messo a disposizione un concerto del 2004 registrato al Rhiz di Vienna. Un’esibizione che mette in rilievo i connotati misticheggianti di Rapoon. Operazione rivolta ai fan e ai completisti ma in ogni caso di ottimo livello. Disponibile su Bandcamp (http://zoharum.bandcamp.com/album/seeds-in-the-tide-volume-03).