Simon Balestrazzi è di sicuro uno degli esponenti storici della musica sperimentale italiana. Fondatore dei mitici Tomografia Assiale Computerizzata (gruppo seminale e leggendario), il musicista parmense è passato dall’industrial degli inizi fino a sonorità ritual, krautrock e dark-ambient. Balestrazzi continua, con immutato impegno, a pubblicare album non facilmente etichettabili. Le sue ultime produzioni sono nel solco di un’elettronica sperimentale figlia degli ascolti più disparati che spaziano dalla musica d’avanguardia, alla cosmica tedesca fino al dark-ambient.
Ora l’etichetta Sincope rende disponibile il suo nuovo lavoro intitolato Ultrasonic Bathing Apparatus. Si tratta di un album estremamente criptico e di non facile ascolto. L’intento è quello di creare una musica originale, qualcosa che non si confonda nel marasma dell’odierna produzione industrial e dark-ambient. Direi che Balestrazzi ci riesce pienamente utilizzando i più svariati strumenti fra cui il piano preparato, un metronomo rotto, un cello e un salterio giocattolo e sfruttando ampiamente la tecnica del “field recording”. In “Osmosis”, la quarta traccia, compare anche la voce dell’ospite Maurizio Saiu che porta l’atmosfera dalle parti di certa musica d’avanguardia. Le ambientazioni sono oscure e tendono a creare paesaggi sfocati e nebbiosi. La sensazione, durante l’ascolto, è quella immergersi in un oceano sconfinato su un pianeta alieno. Vengono sempre in mente film come Solaris e Stalker, da sempre importanti nel suo immaginario. Nella breve “In My Own Transfigured Time” le sonorità atonali dimostrano come Balestrazzi stia sempre più plasmando la materia sonora ricercando costantemente nuove possibilità espressive. La lunga (13 minuti) traccia conclusiva “Last Immersion” è costituita da un lungo drone ipnotico e quasi metafisico.
Ultrasonic Bathing Apparatus esce in cd in un bel digipack in un’edizione limitata a 200 copie.