Marco Barzetti, Massimiliano Pecci e Giovanni Romano da ormai circa quattro anni sono gli Weird, band italiana che, come spesso i gruppi nostrani più interessanti, ha attinto da esperienze e generi disparati per produrre una musica che, tutto sommato, sa distinguersi, risultando stimolante pur senza aver creato formule nuovissime. Le basi delle sonorità degli Weird sono principalmente shoegaze e psichedelia, ma il basso è wave e gli scenari decisamente oscuri. A Long Period of Blindness è il loro secondo album, dopo Desert Love for Lonely Graves, di cui in pochi si erano accorti anche se conteneva diversi ottimi spunti. Esso è costituito da otto tracce, tutte di livello notevole, anzi, alcune davvero molto belle. Prendiamo l’esordio di prestigio, “The Circle is Closed Except Where it Bleeds”: pioggia di suoni psichedelici ma anche respiro ampio e visioni ‘cosmiche’, tinte fosche come in tanto post-rock e parte vocale ‘magnetica’. Segue “Dead Wax”, con una chitarra che si fa amare almeno quanto il canto distante ma struggente, e poi “Infinite Decay”, brillante abbinamento di note lucenti di chitarra, voce remota eppure così avvolgente e pura forza ‘naturale’. Siamo poi ad uno degli episodi ‘perfetti’: spiace doversi ripetere, ma la chitarra di “The Sound of Your Heartbreak” è di una grandezza quasi ultraterrena e l’atmosfera del brano è pervasa di una tristezza che scintilla comunque di stelle; solo gli Anathema, fatti i debiti distinguo, hanno a volte saputo trasmettere sensazioni così forti. Per fortuna l’emozione si allenta poi con “Widow”, che ha un po’ la sostanza e la delicatezza di certi sogni infantili, come del resto anche la successiva “(Crescendo)”; in “Gaze” quella sostanza si fa ancora più rarefatta come si orientasse verso il dream pop e si combina con il mood malinconico. In chiusura la splendida “Swans”, impossibile da etichettare e ben contraddistinta da arpeggi straordinari e cupo basso: ancora molte emozioni e la sicurezza che i Weird sono ormai pronti per spiccare il volo.
veramente bravi….curioso il commento della mia compagna quando li ho paragonati ai les discrets….mi ha detto che i weird sono più “positivi”….