Il doom funereo dei Cemetary Fog vanta un apparato tastieristico assai incisivo, il quale si inserisce con naturalezza tra le ispesse trame dei tre brani veri e propri che costituiscono il centro nevralgico del ruvido Toward the gates (originariamente pubblicato su vinile da Iron Bonehead, trattasi la presente di una ristampa, benvenuta alla luce del valore di queste tracce). Rimandano alla produzione dei nostri connazionali Abysmal Grief anche se, rispetto ai genovesi, i Cemetery Fog difettano ancora in carisma e personalità; “Withered dreams of death”, “Embrace of the darkness”, dall’assalto furioso che si spenge fra le note di tastiere chiesastiche e la lunga, cimiteriale “Shadow of her tomb” (uno dei titoli più belli cha mai sia stato scolpito nel marmo) dimostrano comunque che si può proporre del valido death/doom facendo ricorso a pochi, ma validi elementi. Certo che prove più estese, che possono costituire un valido esame per le doti che i due finnici hanno quivi solo accennato, sono auspicabili ed attese, speriamo pure nel breve termine. Un esordio comunque assai incoraggiante!