La Playlist 2015 della Redazione
In questo periodo in cui su tutti i siti specializzati ci si sbizzarisce a tirare le somme e a sfornare valutazioni sulla produzione musicale ed artistica in generale dell’anno appena finito, eccoci, nel nostro piccolo, a dire la nostra in un campo di interesse ormai vastissimo; del resto, esprimere opinioni e diffonderle nel mondo circostante è diventato di una facilità impensabile fino a un decennio fa: forse non è sempre giusto ma, come diciamo spesso, a noi piace farlo.
Tra l’altro la “famiglia” di Ver Sacrum si è ulteriormente ampliata (e speriamo che aumenti ancora: non fate i timidi e fatevi avanti se siete interessati a collaborare con noi!): crescono così i punti di vista e i motivi di confronto. Stavolta abbiamo introdotto anche le serie televisive, un settore che, negli ultimi anni, si sta rapidamente espandendo ed ha regalato a noi – e non solo a noi, visto quanto se ne parla in giro! – grandi soddisfazioni.
Continuate a leggerci, qui sul sito e sul nostro gruppo Facebook, e tanti auguri per il nuovo anno! Buon 2016!
La redazione di Ver Sacrum
Caesar | Christian Dex | DJ Lovv | Grendel | Hadrianus | Mircalla | Mrs. Lovett | Natalie C. | Tears On Parade | ||
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Caesar | ||
Musica: Annata molto interessante questa del 2015 per quanto concerne le sonorità esoteriche e sperimentali. In particolare si sono distinti 2 storici nomi della scena oscura italiana come Simon Balestrazzi e Gianluca Becuzzi: il primo con ben 2 dischi (Ultrasonic Bathing Apparatus e il recente Asymmetric Warfare oltre alla non secondaria partecipazione al disco dei New Processean Order) mentre il secondo ha riletto la vecchia produzione dei Limbo in maniera originale in Gianluca Becuzzi plays Limbo: Unholy Rituals Vol. I/II/III e, con Deceptionland, è stato anche autore di un pregevolissimo disco di dark-ambient. Poi è da segnalare assolutamente il citato lavoro dei New Processean Order CrucifEgo che si candida ad essere un piccolo classico del genere esoteric-industrial. Una piacevole sorpresa è stata poi, in ambito folk-noir, The Clamouring dei Twa Corbies, un disco che fa rivivere la musica dei grandi Sol Invictus. Tutto sommato dignitoso anche il nuovo corso dei Der Blutharsch And The Infinite Church Of The Leading Head che prosegue con il buon Joyride. Il disco postumo dei Coil Backwards ha invece un valore più che altro affettivo: si tratta di materiale grezzo meglio rifinito successivamente: tuttavia contiene alcune grandi canzoni fra cui ho scelto “Cold Cell” per questa Playlist.Concerto: Nessun dubbio nel scegliere l’esibizione dei leggendari Einstürzende Neubauten tenutosi a luglio a Firenze come concerto dell’anno. Film: Serie: Libro: Una canzone… Coil A Cold Cell | Album
Concerto
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Film
Serie TV
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Christian Dex | ||
Il 2015 si è chiuso con tante belle cose da ascoltare, guardare e leggere e come al solito nella nostra stringata playlist lo spazio è tiranno… Musica: The Soft Moon perché sono riusciti a creare una sintesi perfetta di influenze del passato e sensibilità contemporanea, introducendo in Deeper sonorità industrial a me assai care. Roma Amor perché ogni anno ci regalano un disco bellissimo (e confesso che sarebbero al primo posto se non fossero già stati in vetta nella mia playlist 2014…); e poi perché la loro “Der Treue Husar” è la canzone preferita di mio figlio Jacopo! I Killing Joke perché a quasi quarant’anni dal loro esordio continuano ad essere potenti, freschi e capaci di scrivere canzoni irresistibili. Twa Corbies perché Tony Wakeford dimostra di avere ancora molto da dire e da dare, soprattutto quando è in team con altri artisti (ricordate l’eccellente Wormwood di oltre dieci anni fa?); meglio, mi verrebbe da dire polemicamente, che continuare a pubblicare ristampe o a organizzare tour celebrativi come fa un suo vecchio sodale… Infine Il Teatro degli Orrori, perché il loro album è cresciuto ascolto dopo ascolto e perché ritengo che siano un gruppo unico e incredibilmente talentuoso, soprattutto dal vivo. Film: La Isla Mínima perché è sì vero che è un po’ un True Detective in salsa iberica ma la sua ambientazione, la storia, la psicologia dei personaggi si uniscono in un risultato sorprendente, superiore alla somma delle singole parti. Libro: Ammaniti perché è sempre bravissimo a raccontare storie di bambini e ragazzi, qui nel quadro distopico, ottimamente presentato, della Sicilia in un futuro prossimo post apocalittico. Concerto: le Savages perché erano anni che non mi emozionavo così tanto ad un concerto. Grandissime su disco: enormi dal vivo. Menzione per i fantastici Rosa Crux, per l’emozionante performance Lament degli Einstürzende Neubauten, per Cabaret Voltaire (per me una leggenda) nonché per gli Indochine, nuova passione che condivido con la famiglia intera. Serie TV: Downton Abbey Stagione 6, ahimè l’ultima, perché mai come ora sentirò la mancanza delle arguzie di Lady Violet. Infine la canzone: “Blackstar” perché Bowie è Dio e quindi fa miracoli, come far abbassare per errore su IBS e Amazon il prezzo di un suo carissimo cofanetto ad un decimo del costo, errore ovviamente corretto ma non abbastanza in fretta, visto che un manipolo di fortunati (compreso il sottoscritto!) ne hanno potuto approfittare. Buon 2016 girls & boys! David Bowie Blackstar | Album
Concerto
| Libro
Film
Serie TV
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DJ Lovv | ||
Nel complesso l’anno che si è chiuso non posso che considerarlo positivo. In particolare, la seconda metà del 2015 ha visto susseguirsi una serie di uscite discografiche veramente degne di nota, una delle quali – il sottoscritto e più di un lettore di questo sito – attendeva sicuramente da tempo. Dopo un decennio nuovo full lenght per i New Order, Music Complete, gran bell’album, con alcuni brani destinati a diventare in breve tempo dei veri e propri classici del gruppo. Non sono mancati inoltre pregevoli lavori da parte di Ataraxia, Lebanon Hanover, Roma Amor, IAMX, Diary of Dreams ed anche i Lycia, dopo il bel Quiet Moments di due anni fa, si sono ripetuti con un altro lavoro che ho apprezzato molto. Belle uscite discografiche pure per Minuit Machine e Schonwald, che si confermano due realtà da seguire con estrema attenzione. Delusione dell’anno In Dream degli Editors: la band inglese, pur facendo per certi versi meglio del precedente – a dir poco deludente – album, ha dato alle stampe un lavoro che rimane a mio avviso veramente molto distante dal livello qualitativo dalle primissime prove in studio. Venendo alla playlist, scelta ardua quest’anno per le prime posizioni… Al primo posto i New Order con il già citato Music Complete, a ruota gli Ataraxia con Ena, album nel loro classico stile, imperdibile per chi segue la formazione di Francesca Nicoli. Terza posizione per i Lebanon Hanover, che si confermano con un altro ottimo full lenght, Besides the Abyss. Seguono gli IAMX con Metanoia, lavoro molto bello ed introspettivo, che necessita di più ascolti per poter essere apprezzato appieno e quinto posto infine per i Lycia con A line that connects. Da un punto di vista dei concerti, miglior live a cui ho assistito quello di Anne Clark al Frankfurter Hof di Mainz in Germania, performance davvero eccellente. Impossibile non citare anche il bel concerto in 3D dei Kraftwerk al Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze, spettacolare ed anche coinvolgente. Libro: Generazione Tenax di Daniele Locchi, lavoro dedicato ad uno dei locali di riferimento, per la Toscana e non, del periodo d’oro della New Wave. Come canzone scelgo “Everlasting” delle Minuit Machine, tratta dall’album Violent Rains. Una canzone… Minuit Machine Everlasting | Album
Concerto
| Libro
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Grendel | ||
Ogni anno che passa trovo sempre più difficile compilare una playlist musicale, perché le cose che davvero mi colpiscono sono sempre meno, ad ogni modo ho assegnato il primo posto della mia classifica dei dischi più significativi a Meliora degli svedesi Ghost, che dal loro esordio non hanno mai sbagliato un colpo e sono, a mio parere, una delle migliori band uscite negli ultimi anni. A seguire gli ormai veterani Cradle of Filth, tornati alla grande con Hammer of the witches, e i Dope Stars Inc. con il loro Terapunk. A chiudere la lista ci sono il divertente album realizzato da Till Lindemann (Rammstein) con Peter Tägtgren (Hypocrisy, Pain) e Metanoia di IAMX, entrambi lavori che ho ascoltato molto spesso in questi ultimi mesi. Tra l’altro, proprio da Metanoia è tratto il brano che ho scelto come canzone dell’anno, ovvero “Happiness”. Il concerto migliore è stato quello dei Nightwish all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno: sapevo che i finlandesi dal vivo erano molto bravi, ma non mi sarei mai aspettata di vedere uno spettacolo perfetto da ogni punto di vista, sia per quanto riguarda la performance dei musicisti e della cantante che per ciò che concerne gli effetti scenografici, in questo caso rappresentati da fuochi pirotecnici, fiammate a profusione, incredibili folate di vento e chi più ne ha più ne metta. Tra i lavori cinematografici ho scelto l’ottimo Mad Max: Fury Road di George Miller, che definirei un film di azione elevato all’ennesima potenza, mentre tra le serie televisive la mia preferenza va alla prima stagione di Wayward Pines, che mi sento di consigliare agli amanti dello sci-fi e che vede nel ruolo di protagonista un convincente Matt Dillon, finalmente approdato anche lui nel mondo delle serie tv. Una canzone… IAMX Happiness | Album
Concerto
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Serie TV
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Hadrianus | ||
Eccoci qua, a tirar le somme del 2015 versacriano. Per quanto riguarda la bottega di mastro Hadrianus, un anno caratterizzato da uscite interessanti, anche se la scelta del “numero uno” non ha comportato esitazioni. Sono loro, i grandi di Halifax, i My Dying Bride i titolari della posizione più alta: Feel the misery è un disco eccellente, intriso di quel romanticismo sepolcrale che solo loro sanno evocare, i nuovi Canti di Ossian declamati dall’alto d’una rupe muscosa, mirando la pianura verdeggiante cinta dalla foschia al calar della tenebra, mentre gli armenti rientrano nei recinti. Convincenti i Lucifer del Maestro d’Ascia Gary Jennings e dalla graziosa Johanna Sadonis, che in Lucifer I si riscatta, dopo la non certo brillante prova con gli/le Oath. Ma la sorpresa, ancora una volta, la riserva il fertile sottobosco italiano, con il colto Ruins dei fiorentini The Half of Mary, raffinati interpreti dell’art-rock, dai Roxy Music (che solo sfiorano, però), agli XTC. Citazione d’obbligo per i francesi Omrade, che Francesco di My Kingdom Music ha prontamente inserito nel qualificato roster della sua etichetta, e per altri connazionali, quegli Abysmal Grief che ormai rappresentano la pietra di paragone per chiunque voglia cimentarsi col doom più catacombale.Concerto e libro sempre nel nome della musica più oscura ed autarchica: i Saint Vitus con Scott Reagers hanno ritrovato coesione e sicurezza, attraversando l’Europa e dispiegando il loro Credo ai fedeli appassionati e cultori di un Mito intramontabile. The Black – Ars et metal mentis evidenzia il lato umano di un Artista puro ed incorrotto. Una rarità, ai giorni nostri. Film: ho disertato le sale. Serie televisiva: Black sails (Rai4). L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, lettura giovanile! Long John Silver ed il Capitano Flint venti anni più giovani. Rispetto le numerose versioni cinematografiche, l’impatto è più immediato, nei dialoghi, nelle scene, nell’aspetto dei protagonisti (più “sporchi e cattivi”!). La patina romantica della pirateria raschiata via a colpi di spada! Canzone: My Dying Bride – “Hollow Cathedra”. Ascoltatela e capirete il perché. Questo è il doom del 2015, e questi sono i suoi Sacerdoti. Una canzone… My Dying Bride Hollow Cathedra | Album
Concerto
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Serie TV
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Mircalla | ||
I miei ascolti del 2015 sono stati in genere molto frettolosi e superficiali. Cito pertanto quegli album che al contrario mi hanno richiesto un approfondimento per poterne apprezzare tutte le sfumature e coglierne la bellezza e che sono stati costantemente presenti nelle mie giornate, alleviandone la pesantezza. Concerto: Rosacrux, 31 ottobre Parma Libro: Fred Vargas – Tempi glaciali Film: Una nuova amica – François Ozon Serie TV: Downton Abbey Stagione 6, purtroppo il finale di una serie che ho molto amato per la sua ambientazione nell’Inghilterra degli anni ’20, i suoi splendidi attori (Maggie Smith su tutti!) e che mi mancherà moltissimo! Canzone: Roma Amor – “Una torbida estate”. Una canzone… Roma Amor Una torbida estate | Album
Concerto
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Film
Serie TV
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Mrs. Lovett | ||
Un altro anno è finito e siamo in fase di bilanci. Musicalmente, il 2015 ci ha dato le nostre soddisfazioni e ancora una volta, scegliere la ‘cinquina’ mi ha costretto a intense riflessioni. Devo ammettere che, diversamente dagli anni scorsi, le incertezze non hanno riguardato la produzione italiana che pure abbiamo seguito con l’attenzione di sempre: la verità è che, per quanto ci siano state uscite di ottimo livello, l’originalità ha un po’ latitato. Alla musica di casa nostra ho comunque riservato l’abituale spazio, inserendo due dischi di unicità a mio avviso indiscutibile. In cima svetta un nome per me ovvio perché innegabilmente un grande amore: prometto però di non dire una sola parola di The Soft Moon perché so di averne già parlato a sufficienza in questo 2015. Poi il bellissimo Falling Back To Never di Born For Bliss, che dimostra come la classe duri nel tempo, e Alkimia degli Agent Side Grinder. I due posti riservati al nostro paese vedono l’ottimo album dei Kill Your Boyfriend The King is Dead e Columns di Omake. Menzione speciale per i Lycia (A Line That Connects), Chelsea Wolfe (Abyss) ed i Motorama (Poverty), per l’Italia gli Weird (A Long Period of Blindness) e From the Fire (Through The Oceans Of Time). Per quanto riguarda i concerti, la scelta è stata un po’ complicata: l’annata si è dimostrata infatti feconda e fino all’ultimo sono stata indecisa fra gli Einstürzende Neubauten a Firenze, le Savages a Ferrara e The Soft Moon a Prato. Hanno prevalso le Savages perché in effetti hanno saputo dar vita ad un evento di grandissima suggestione, tra l’altro in una cornice di straordinaria bellezza. Per il film, invece, stavolta non ho avuto dubbi: The Tribe di Myroslav Slaboshpytskiy, film ucraino del 2014 ma uscito nelle sale italiane il 28 maggio 2015, mi ha coinvolto, affascinato ed anche turbato e, vista la risonanza che ha avuto, so di non essere stata l’unica ad esserne stata toccata. Come libro scelgo poi un’opera più interessante che bella: Antonello Cresti ha pubblicato recentemente il secondo capitolo delle sue ricerche sulla musica sperimentale, puntando l’attenzione sul panorama underground italiano; inutile dire che il volume è importante, poiché, come si è detto in altra sede, tratta in maniera esauriente e con la giusta cura una materia vasta e non sufficientemente conosciuta. Per quanto riguarda il brano, ho voluto, come sempre, di distaccarmi dalla cinquina dei dischi ‘incoronati’ preferendo menzionare qualcosa che mi ha colpito ed è stato, quest’anno, ricorrente nei miei ascolti. Quindi ecco “Star in Man” degli Yabanci. Infine, dal momento che per il 2015 abbiamo deciso di inserire anche una preferenza nel vasto campo delle serie televisive, voglio segnalare la terza stagione di House of Cards – Gli intrighi del potere, andata in onda in Italia la scorsa primavera. Giustificare la scelta in due parole non è semplice, perché House of Cards è un lavoro complesso cui forse avremmo dovuto dedicare un apposito capitolo, come fu fatto a suo tempo per la prima stagione di True Detective… ma quante cose si dovrebbero fare e poi non si fanno! Mi limito comunque a suggerire a chi non ha mai visto House of Cards di recuperarla assolutamente nel suo insieme. Una canzone… Yabanci Star in Man | Album
Concerto
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Film
Serie TV
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Natalie C. | ||
La mia playlist rappresenta in qualche modo uno spaccato della scena attuale e delle sue contraddizioni: un’esplosione di gruppi e musica (ho dovuto lasciare fuori parecchi nuovi lavori), ma insidiata dalla crisi delle vendite, con le etichette che raramente osano investire su un gruppo nuovo seguendo il loro gusto; forse non è un caso che tra gli album di questa play list ci siano due cassette ed un digital download. Primi, L’Ordre d’Heloise con Après le Chaos, esponenti di punta della loro cold wave esistenzialista ed emozionalmente oscura che ci riporta agli anni ’80, non solo musicalmente ma anche come scrittura delle liriche, che esprimono sentimenti, visioni del mondo, interrogativi sull’esistenza. Secondo posto per gli Irfan con The Eternal Return: un album trascendente che ci ricorda le radici sacre, magiche della musica. Terzo posto per l’esordio in digital download dei nostri Zoom, ST-EP, che malgrado siano ancora “unsigned” sono stati accolti calorosamente dalle radio e dagli amanti del genere di tutto il mondo. Quarto posto per il demo tape sold out Randevu dei russi Chernikovskaya Hata, i migliori di una scena tanto promettente (forse la migliore dopo quella francese) quando autoreferenziale, che raramente cerca di farsi conoscere al di là dei propri confini. Quinto posto a OdiEtAmo dei nostri DelendaNoia, che ci riportano indietro nel tempo con il loro synthpop leggero e pieno di fascinazioni anni 80 . Concerto, I Varsovie, da me visti al Café Liber di Torino, ma il mio entusiasmo è stato condiviso da amici che li hanno visti altrove: dal vivo hanno pathos, energia. Gregory Caterina, grandissimo frontman, si immerge nei testi di Arnault Destat, li vive e li fa vivere, calamita l’attenzione e gli sguardi muovendosi nervosamente per il palco e per l’emozione che mette nel cantare, con le sue urla che tanto mi ricordano quelle di Ian Curtis on stage. Film: Italian Punk 1980-1989 di Lovehate80. Io ho iniziato ascoltando musica punk e questo documentario riesce a rendere l’idea dell’ambiente, del modo di pensare, le motivazioni gli ideali di quel piccolo mondo duro e puro con i suoi locali, i suoi canali. Imperdibile. Libri: Il nostro bisogno di consolazione di Stig Dagerman, la ristampa del piccolo saggio/testamento spirituale di questo autore svedese della prima metà del 1900 ancora poco conosciuto qui in Italia, ma profondo, nero, esistenzialista, che a mio avviso potrebbe essere uno dei padri spirituali della new wave. Canzone: “F.” dei L’Ordre d’Heloise; anche per il significato che ha, per quello che ci dice: che la musica può anche aiutare a stringere delle amicizie profonde… e che il nostro giro è pieno di persone eccezionali, capaci di essere leali anche verso chi non c’è più. Una canzone… L’Ordre d’Heloise F. | Album
Concerto
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Film
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Tears On Parade | ||
Il 2015 è stato un anno pieno di piacevoli sorprese ed indubbiamente ricco di conferme, sopratutto nella seconda parte.Tra gli album quello che si merita di sedersi sul trono del vincitore è Music Complete dei redivivi New Order. Chi, se non loro, dopo una defezione artistica come quella di Hook, avrebbe potuto risollevarsi manifestando una personalità così forte e dirompente? Hanno fatto e stanno fecendo la “Storia della Musica”. Al secondo posto la grandiosa conferma del duo turco She Past Away, con la loro seconda release. Una manna dal cielo per coloro che amano le sonorità anni ’80. Una conferma che anche nella seconda decade degli anni zero non è mai troppo tardi per fare buona musica e… cantarla in Turco! Fantastici! Sul gradino più basso del podio si classifica The Soft Moon con Deeper. Album innovativo, stilisticamente perfetto. Segno che il nostro Luis Vasquez, non è soltanto un folletto dell’elettronica, ma un vero e proprio genio. Il messaggio che ci ha candidamente lanciato è che il bello deve ancora venire. Al quarto posto un gradito ritorno, dopo anni di silenzio, dei Christian Death con The Root Of All Evilution, album omogeneo che surclassa gli ultimi lavori della band da quindici anni a questa parte. Valor, quando vuole, sa essere un artista con la “A” maiuscola. Al quinto posto la new wave di casa nostra con Australasia degli Hiroshima Mon Amour. Carlo Furii deus ex machina del progetto, ha dato alle stampe un disco in cui la raffinatezza del cantautorato e la qualità musicale si sposano alla perfezione e merita sicuramente una maggiore considerazione non solo in Italia ma anche all’estero. Quest’anno non ho avuto l’occasione di partecipare a molti live ma indubbiamente ho l’obbligo di segnalare la performance dei Christian Death, a supporto della loro ultima uscita discografica, presso il Rock Planet di Pinarella di Cervia. E’ stata una grande sorpresa vedere la professionalità del gruppo dal vivo e poi Valor è un gran simpaticone… alla faccia dei detrattori! Chiudo con la serie TV che più di tutte mi ha catturato: la seconda stagione di True Detective. Un cast stellare a dimostrare che la nuova frontiera del cinema di “classe” passa per la serialità televisiva e che quindi, siamo di fronte ad un cambiamento epocale del “fare cinema”. La canzone che voglio segnalarVi è “Zipped Black Leather Jacket” di Marc Almond, per celebrare il gradito ritorno di uno degli artisti più grandi di sempre. Una canzone… Marc Almond Zipped Black Leather Jacket | Album
Concerto
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