Prosegue l’opera di scavo dell’archivio di Rapoon da parte della Zoharum: dopo il precedente Seeds In The Tide Vol 3 è ora la volta del nuovo doppio cd Seeds In The Tide Vol. 4. Bisogna dire che Robin Storey ha sempre avuto la tendenza a saturare il mercato con una serie fin troppo numerosa di pubblicazioni: questo aspetto non va indubbiamente a suo favore e rischia di rendere la sua musica inflazionata. È un peccato perché stiamo parlando di un vero artista che, prima con i Zoviet France e successivamente con Rapoon, ha allargato i confini della musica industrial e del dark-ambient.
Fatta questa doverosa premessa non si può negare che, anche in quest’occasione, non mancano spunti di interesse nei 2 cd del nuovo capitolo della serie Seeds In The Tide. In particolare la prima traccia “Seven Pillars Of Fire” riesce a recuperare ambientazioni esoteriche non lontanissime da certi esperimenti dei primi Current 93 (nell’uso delle voci e in virtù di un’atmosfera sulfurea) anche se a prevalere è la dimensione etnica e trascendente: una efficace dimostrazione dell’arte di assemblatore di Robin Storey. La successiva “Hosanna”, basata su un loop infinito di sonorità stratificate e minimali di tastiere e percussioni, estremizza ancor di più l’aspetto mistico e ipnotico di Rapoon che caratterizza gran parte del materiale qui presentato. In ogni caso, nel corso dell’ascolto delle altre tracce, possiamo notare i diversi approcci alla materia sonora di Rapoon. Il secondo cd ci presenta invece un concerto tenuto nel 2006 al Rhiz di Vienna: le sonorità sono in questo caso molto più elettroniche e ritmiche e si differenziano da quanto ascoltato in precedenza.
Seeds In The Tide Vol. 4 esce in una versione digipak strettamente limitata a 500 copie. Disponibile su Bandcamp: https://zoharum.bandcamp.com/album/seeds-in-the-tide-vol-04.