Vengono dal Belgio, sono giovani, si chiamano “Whispering Sons” e presentano per il loro esordio un EP di 6 tracce Endless Party, uscito sia in vinile che su nastro, già esaurito e prossimo alla ristampa con bonus cd in aggiunta al vinile.

La loro offerta segue i dettami di un post punk di matrice ’80s -l’algida ed accattivante “Time” forse il pezzo più riuscito del lotto ne è un chiaro esempio- che sporadicamente si intreccia senza troppi orpelli alla deriva shoegaze.
Fenne Kuppens ha una bella voce ed è sicuramente supportata da un gruppo in grado di eseguire bene il proprio compito: il polistrumentista e chitarrista Kobe Lijnen, Sander Hermans ai sintetizzatori, Lander Paesen al basso e Sander Pelsmaekers alla batteria.
L’ascolto scorre via sì senza intoppi, ma senza lasciare nulla di particolarmente rilevante nelle orecchie del fruitore. È fuori discussione che tutto sia ben eseguito, ma lo è altrettanto quel senso di omologazione che non fa spiccare la band rispetto alle altre.
La domande che cominciano a ronzare in testa dopo l’ascolto sono: c’è davvero bisogno di seguire questo progetto? Cosa mi può dare in più?
Uno spiraglio di luce si intravede, oltre nella già citata “Time”, nella conclusiva “Wall”, dove il gruppo accenna ad uscire dagli schemi che sembra essersi autoimposto. Il risultato è un brano che rimane in testa e che volentieri desideri ascoltare nuovamente.
Ecco, ragazzi, questa è la strada da seguire, per fare il salto di qualità nel full length.