Alexander Leonard Donat chiude il primo ciclo dell’opera di Vlimmer con questo EP n.5 “IIIII” composto, come i capitoli precedenti da cinque brani che spaziano dalla synt/cold wave al post punk. L’aspetto più positivo dell’opera non risiede nella conferma della cifra stilistica con la quale Alexander è in grado di comporre musica, ma nella non ripetitività della proposta che ci viene offerta.
Le note iniziali di “Zielschwund” con il loro andamento marziale vengono letteralmente fagocitate da una trama elettro estremamente malinconica ma allo stesso tempo accattivante, grazie anche al lavoro svolto dalla chitarra, sulla quale si riversa un cantato etereo in totale contrapposizione alle distorsioni rumorose che compaiono al momento giusto, impreziosendo l’economia della traccia. I Clan Of Xymox di “Medusa” fanno capolino in “Stadtgeschwur” dove un basso pulsante dipinge trame decadenti già ampiamente tratteggiate dal suono delle tastiere o nella conclusiva “Rippenstiche”. “Tentakelbau”, canzone posta a metà opera, rallenta i tempi spingendo l’acceleratore su un suono etereo che enfatizza la parte più struggente dell’EP, anticipando quello che risulta essere il pezzo più inquietante di tutto il lotto “Tunnelstarre” che si contraddistingue per un ritmo secco che si apre in linea armonica nel finale.
Anche per questo episodio discografico tutte le tracce sono cantate in tedesco, e questo ritengo possa essere l’unico limite alla diffusione del progetto nei confronti di una platea più ampia. Di certo continuiamo ad ascoltare questo artista che in meno di un anno è stato in grado di consegnarci numerosi brani di alta qualità.