Non potevamo su Ver Sacrum dimenticarci di parlare di Tomas Pattersson e della sua creatura Ordo Rosarius Equilibrio: il nuovo lavoro, intitolato Vision:Libertine – The Hangman’s Triad, era in origine un EP ma, nel corso del tempo, il materiale accumulato è diventato progressivamente più ampio fino ad assumere la forma di un doppio album disponibile anche in versione limitata in cofanetto con vinile. Lo stile degli Ordo Rosarius Equilibrio si è ormai attestato da tempo verso un neo-folk oscuro con venature dark-pop: un sound che è una sorta di marchio di fabbrica riconoscibile all’interno del calderone neo-folk. In Vision:Libertine – The Hangman’s Triad, rispetto al recente passato, viene aggiunto un tocco marziale che dona alle canzoni una maggiore potenza ed epicità. Le tematiche degli Ordo Rosarius Equilibrio non sono ovviamente cambiate e si concentrano, come di consueto, verso l’esplorazione di un erotismo morboso e perverso con chiari riferimento a De Sade e Masoch. I testi esplorano tematiche mistiche e pagane tanto che si può parlare, per quanto concerne la loro “visione” dell’eros, di “metafisica del sesso”, titolo di un libro del filosofo tradizionalista italiano Julius Evola. L’atmosfera generale tende al tenebroso e le ambientazioni sono cupe come nell’iniziale “Eschatos And Hedone – The Kiling Of Ataraxia”, nel mantra apocalittico di “Flesh 4 Flesh & Kingdom Come”, nella neo-classica e marziale “The Fire the Fool and the Harlot (The Hangmans Triad)” e nella quieta e sinistra “Holy Blood Holy Union”. In un certo senso si può parlare di un ritorno al passato per via dell’utilizzo delle sonorità marziali che si ricollegano al primo periodo del gruppo, quando ancora si chiamava Ordo Equilibrio. Nel complesso Vision:Libertine – The Hangman’s Triad si dimostra un album corposo e ricco di dettagli che aumentano via via con gli ascolti e, probabilmente, è una delle cose migliori degli Ordo Rosarius Equilibrio.