Registrato nella accogliente (considerato che li ha ospitati più volte, vedasi il live di “The wake” registrato nel 2010 od il DVD allegato a “Frequency”) venue del The Boerderijj di Zoetermeer in Olanda, Scrap across the sky offre agli appassionati del gruppo inglese la (ghiotta) occasione di valutare la formazione parzialmente rinnovata all’apice delle proprie capacità espressive. Raggiunto ormai un livello di preparazione che sfiora la perfezione, Mike Holmes (l’unico sempre presente dagli esordi del 1981 ad oggi) e colleghi si cimentano nell’integrale riproposizione del l’ultimo “The road of bones” (comprendendo pure “Ten million demons” contenuta nel disco aggiuntivo) non mancando di omaggiare classici come “Ever” e “The wake”. Gli ultimi lavori hanno segnato un ispessimento della corteccia sonora che riveste le loro composizioni, sempre pregne dell’originario spirito romatico ma più inclini all’introspezione. Un’evoluzione che ha avuto inizio con “Dark matter” del 2004 e che si è via via sviluppata con le due pubblicazioni successive (e non è un caso che l’ingresso di Neil Durant abbia portato in dote soluzioni che l’ottimo Martin Orford, co-fondatore degli IQ e titolare delle tastiere fino alla volontaria fuoriuscita avvenuta nel 2007, non avrebbe considerato), determinando un progressivo (mi si perdoni il ricorso ad un termine che è proprio dello stile di riferimento) scandaglio di sonorità più oscure. Contenuti del blue ray (il primo della loro discografia) e del cd coincidono (unico appunto che si può muovere all’iniziativa), l’apparato audio permette di apprezzare il buono stato di forma dell’inossidabile Peter Nicholls e la verve della (ritrovata) sezione ritmica Paul Cook/Tim Esau (un gradito rientro, da “Are you sitting comfortably” titolare del basso fu John Jowitt), ascoltate quest’ultimo su “Ten million demons” e segnatevi i brani (storici) che vengono citati esplicitamente, di Durant ho scritto, e di Holmes c’è poco da aggiungere, lui è la storia degli IQ. Un gruppo che ha saputo attraversare i procellosi mari di un mercato spietato ai limiti della follia, e che ancora oggi, ad oltre sette lustri dalle prime prove tenute in una umida cantina, non si è limitato ad auto-citarsi fino all’esaurimento, bensì ha raccolto la sfida uscendone vincitore. Sia reso il giusto onore a questi tenaci, e gustiamoci appieno Scrape across the sky, dall'”Intro” alla comnclusiva “Widow’s peak”, ed auguriamo loro anni ancora di soddisfazioni (reciproche).
Tracklist:
Intro
Awake And Nervous (da “Tales from the lush attic”)
The Darkest Hour (da “Ever”)
From The Outside In (da “The road of bones”)
The Road Of Bones (da “The road of bones”)
Frequency (da “Frequency”)
Without Walls (da “The road of bones”)
Ocean (da “The road of bones”)
Leap of Faith (da “Ever”)
Until The End (da “The road of bones”)
Outer Limits (da “The wake”)
The Seventh House (da “The seventh house”)
Ten Million Demons (da “The road of bones”)
Widow’s Peak (da “The wake”)

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