Progetto inglese di recente formazione, The Agnes Circle – Florian Voytek e Rachael Redfern – ha da poco pubblicato con Avant! Records il primo full length, Some Vague Desire, dopo un primo EP autoprodotto nel 2015 che, in verità, non ha circolato più di tanto, forse per il suo carattere, per così dire, ‘imitativo’. La musica dei due è vicina al filone più malinconico ed introspettivo dello stile postpunk, perfetta per accompagnare momenti meditativi e non priva di una certa eleganza fatta di minimalismo e colori spenti, con una chitarra limpida eppure piena, un bel basso ‘stentoreo’ e la parte vocale a cura di Florian dominata da toni prevalentemente mesti e distanti che corrispondono alla natura ‘umbratile’ di questi brani. L’opener “White Gate”, un valido esempio di ‘angoscia’ metropolitana, esordisce con suoni grigi e sotterranei ed è la bella chitarra che sembra conferire un gradito tocco di colore. Subito dopo, “Porcelain” si affida più che altro al basso per ravvivare l’atmosfera e, a seguire, troviamo uno dei pezzi più riusciti, “Monument” dove l’arrangiamento è più composito e variato e la chitarra dà veramente il meglio. Ma anche “Martial Love”, che opta per tinte più ‘gothic’, in realtà non è affatto male e il contrasto fra la tonalità ‘assente’ della voce e la vivacità della chitarra risulta decisamente efficace. Delle tracce successive, segnalo soltanto “Law Of Angels”, una di quelle dalla melodia più piacevole, dove la ritmica appena più decisa rende l’insieme un po’ più brioso. Alla lunga infatti l’eccessiva uniformità di Some Vague Desire finisce con il trasformarsi in monotonia e si sente la mancanza di qualche brano che si distingua dagli altri e dia una ‘botta’ di vita a un disco che in ogni caso non dispiacerà agli amanti delle sonorità più intimiste e sensibili.
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Mrs. Lovett, sai dove è stato girato il video di Porcelain? Grazie
Non lo so, Stefano, mi spiace… proviamo a fare un giro su Internet.