Quintetto con base a Lyon, i Talvienkeli (faccio attenzione ogni qualvolta digito il loro nome, mi induce sempre in qualche errore di battitura) professano un metal progressivo e sfaccettato, traducendolo in uno stile espositivo assai personale che, a tratti, rischia di stordire l’ascoltatore. La Francia vanta gruppi di assoluta sostanza, ed una tradizione progressiva importante, il quintetto fronteggiato dalla capace ed espressiva vocalist Camille Borrelly s’inserisce di diritto nel novero delle band meno convenzionali, e bene ha fatto l’ottima WormHoleDeath a patrocinare questa pubblicazione, la prima su lunga distanza essendo preceduta da un solo EP, “Blooming”, datato 2014. Sull’opera cala a tratti un nero sudario darkeggiante, e l’impostazione teatrale alla quale il complesso fa ricorso rivela l’esigenza, che sentono evidentemente propria, di condividere con l’ascoltatore una propria visione del prog-metal sinfonico, risolvendosi in una equazione espressiva che li accosta nelle lodevoli intenzioni a quanto operato da connazionali illustri ma pur troppo poco conosciuti come Thork e NIL. Bizzarra è l’impostazione della track-list, che si apre con “Hybris part II – Dégénéréscence” e si chiude con la prima parte “Bienveillance”, donando a Hybris una sensazione di circolarità che lo svolgimento della trama confermerà in seguito. L’opener, “Burning flesh” ed “Atlas” rivelano l’inclinazione più propriamente sympho-metal dei Talvienkeli, dando sfogo all’esuberante chitarra di Pierre Besancon ed alla sezione ritmica, che vede alla batteria Paul Sordet ed al basso Laetitia Bertrand, con le onnipresenti tastiere di Pierre Cordier a tessere trame articolate (Pierre è anche il principale compositore) e perfettamente inserite nel contesto di ogni brano. Tra sfuriate metalliche e pause introspettive, Hybris svela una anima forte ma delicata; è un album che va apprezzato dopo ripetuti ascolti, non essendo prodotto destinato al consumo facile, i Talvienkeli hanno scelto l’approccio più tortuoso al metal sinfonico, riuscendo però nel loro intendo di preservare una indole estrosa ed incompromessa.

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