Gustav Meyrink (1868-1931) è stato un grande scrittore, elogiato anche da grandi nomi come Franz Kafka e Jorge Luis Borges. Quest’ultimo volle anche fortemente inserire una sua raccolta di racconti (Il Cardinale Napellus) nella collana consacrata alla letteratura fantastica da lui diretta ovvero la mitica Biblioteca di Babele pubblicata da Franco Maria Ricci. Ma lo scrittore austriaco è stato anche un iniziato e un grande studioso di esoterismo e di discipline come la Cabala – su cui è incentrato il suo romanzo capolavoro Il Golem – lo yoga, lo spiritismo, la teosofia e l’antroposofia. Per queste sue inclinazioni c’è stata in Italia, da parte della critica letteraria più progressista, una sorta di “neutralizzazione” come sottolineava Gianfranco De Turris: si è cioè cercato di sminuire la portata delle sue teorie come semplice paccottiglia. Al contrario ci sono stati altri studiosi come il controverso Julius Evola (che ha tradotto molti suoi romanzi per le Edizioni Bocca), Massimo Scaligero ed Elémire Zolla che ne hanno messo in luce la profondità del pensiero.
Ora esce, per le Edizioni Arktos, un volume che, in questo senso, va a colmare un vuoto intitolato Alle frontiere dell’occulto. Si tratta di una raccolta che riunisce 2 volumi oramai introvabili come Alle frontiere dell’Aldilà e Il Diagramma Magico che avevano raggiunto cifre ragguardevoli in ambito collezionistico. Il libro è curato da 2 esperti come Gianfranco De Turris e Andrea Scarabelli e si avvale delle illustrazioni di Danilo Capua, noto per aver firmato le copertine di alcuni gruppi musicali come Il Segno del Comando – sua la cover del loro disco Der Golem dedicato al romanzo di Meyrink – e la Universal Totem Orchestra.
Leggendo gli scritti di Meyrink emerge chiaramente la sua grande cultura e come non fosse certo uno sprovveduto come si può notare in La via del Fachiro e in L’Alchimia, ovvero dell’impenetrabilità dove si mettono in ridicolo i falsi maghi e sensitivi che pullulavano in Germania all’inizio del ‘900 e lo spiritismo. Si tratta, in realtà, di una situazione che non è affatto cambiata anche nella nostra epoca basti pensare, come fa ben notare De Turris nell’introduzione, al fenomeno delle sette e della cosiddetta New Age. Insomma Meyrink ha la stessa posizione che Evola ha espresso nel suo Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo. La chiave per accedere alla vera trascendenza per Meyrink è dentro noi stessi: solo scrutando la nostra coscienza è possibile raggiungere uno stato superiore dell’essere. In ogni caso, per capire la filosofia dello scrittore austriaco, basterebbe leggere in maniera non superficiale i suoi romanzi: tutti, sotto la forma della narrazione, ci parlano di verità nascoste. Non sempre i risultati, sul piano artistico, sono perfetti – i migliori restano il citato Il Golem e Il Volto verde dedicato allo yoga ma anche Il Domenicano Bianco basato sul Taoismo – mentre L’Angelo della finestra d’Occidente, incentrato sull’alchimia, appare il più debole. Tuttavia tutto il suo corpus narrativo risulta interessante: per chi volesse approfondire il suo pensiero questo volume è perciò perfetto per penetrare la sua “visione del mondo”. Alle frontiere dell’occulto è integrato da un saggio di Piero Cammerinesi. Disponibile presso il sito delle Edizioni Arktos al seguente link: http://www.edizioniarktos.it/#.
Gustav Meyrink – “Alle frontiere dell’occulto” – 351 pagine – Edizioni Arktos – 2018 – Euro 26