Si consolida l’alleanza transatlantica tra James Tramel (il “mastermind” di OBB), da Columbus, OH, bassista dei The Wake coi quali pubblicò “Masked”, una delle più autorevoli esposizioni del gothic-rock americano (dopo la sua dipartita il gruppo non riuscì a ripetersi…), Ger Egan già voce dei This Burning Effigy, il tedesco Lars Kappeler (Sweet Ermengarde ed Atomic Neon) e Tommy Olsson attuale chitarra dei norvegesi Long Night, già oggetto di analisi da parte del sottoscritto su queste istesse pagine. Segna un ulteriore punto a favore del progetto la presenza alla batteria di Simon Rippin ma, credetemi, se v’adombra il dubbio che Fault line rappresenti il semplice “sfogo” di un manipolo di annoiati e consumati veterani, bastante sarà l’ascolto dell’arrembante opener “With you”, concentrato di purissimo goth-sound a-la Mission: al buon Hussey avrà preso un colpo, come direbbe mia mamma, all’ascolto di questa track che pare presa pari-pari dal songbook di “Gods own medicine”, ma la canzone è interpretata con tale appassionata foga (sopra tutto da Egan, ora nei Vol Distil e che già coi TBE ci aveva “viziati” esibendosi in performance di questo livello) da rendere più accomodante anche il giudice più severo. D’altronde ciò che conta è la qualità, il c.v. dei singoli componenti di OBB già costituisce un più che serio segnale circa l’indirizzo che essi vogliono dare al disco. Orientamento al quale rimangono fedeli fino al morire dell’ultima nota di “Light on light”, traccia matura che chiude un disco ben bilanciato da una produzione eccellente e reso ancor più intrigante dal curato artwork di Peer Lebrecht. Spedita è pure “Arrowhead”, episodio veloce caratterizzato da una sezione ritmica quadrata che sostiene magistralmente i gustosi intrecci delle chitarre di Olsson e Kappeler, mentre gli intarsi melodici collocano “Shimmer” nel novero di quanto proposto dai The Eden House, vero “benchmark” per quanto riguarda le recenti produzioni, ovvero un goth-rock raffinato ed adulto. L’unica “tara” è costituita ovviamente dalla limitata durata di questo prezioso manufatto, ma auspicabilmente altre prove seguiranno Fault line!
PS: la mia curiosità vorace è stata stimolata dal salvacondotto di Michele Piccolo, il quale ha perorato vieppiù una causa già vinta in partenza dagli October Burns Black.