Phoebe Zeitgeist è una compagnia teatrale milanese – fra i cui fondatori c’è Giuseppe Isgrò, ideatore e regista dello spettacolo – che ha una “visione” a 360 gradi dell’arte. In origine era un gruppo musicale post-punk e noise infatuato dalla cultura mitteleuropea e, in particolare, da Fassbinder. La loro opera più recente si chiama Malagrazia ed è molto estrema: l’ambientazione è in un futuro apocalittico e “ballardiano”, un’isola in cui sono sopravvissuti solo 2 fratelli mentre il resto dell’umanità è scomparsa. In un contesto “desacralizzato” – in cui si intravedono solo antichi feticci dell’esperieza religiosa – i 2 fratelli – Carmelo e Bastiano impersonati da Edoardo Barbone e Daniele Fedeli – hanno un rapporto controverso in cui ricordano momenti importanti della loro esistenza passata. Vengono anche evocate le figure contrapposte di Polinice e Carlo Giuliani, legate entrambe dall’essere stati uccisi da un fratello. Alla fine sarà la potenza eterna del mito a far calare il sipario sulla vicenda con l’emersione dal mare di una figura acquatica mostruosa che porrà fine alla loro solitudine. La colonna sonora dell’opera è di Stefano De Ponti: si tratta di musica di avanguardia, ostica e senza nessuna concessione alla melodia o al pop. Vengono usati strumenti come violoncello, sintetizzatori, chitarra, organo, elettronica, molle e clangori. Le ambientazioni sono minimali, claustrofobiche e disturbanti. Sicuramente ci sono punti di contatto, oltre che con la sperimentazione e la ricerca, anche con certe soluzioni della musica industrial. Certo, per poter apprezzare pienamente il disco, occorrerebbe avere la possibilità di vedere dal vivo Malagrazia altrimenti si rischia di avere un’esperienza a metà e non completa nonostante la validità delle composizioni di Stefano de Ponti. Disponibile su Bandcamp: https://lucesia.bandcamp.com/album/058-stefano-de-ponti-malagrazia-landfall.