Perfetta sintesi di due personalità distinte, un’anima elettronica che accoglie nel suo seno input darkwave, schegge di sonorità rarefatte al limite dell’ambient ed inclinazione da dance-floor. Questo è Sun’s Spectrum. E non solo. La malinconia wave di “It was like autumn”, lo sguardo che cerca di farsi spazio tra il cemento dei palazzi d’un quartiere della periferia. Gli arrangiamenti essenziali, il suono che penetra la materia e che si fonde con essa, “Every word is a lie” e “1000 silent ways” possiedono una aggraziata ed intima vena dark. Il ritmo di “Just a destiny” (sarebbe da affidare alle cure di George Prioniotakis, ne farebbe una hit), il battito spedito, il canto che fa proprio uno stile definito, pare invocare, chissà. Mutano gli ambienti, ma prevale sempre la penombra, nella quale il duo si trova a proprio agio. Il substrato rock fa da collante in alcuni episodi, ma è quello “sporcato” da scorie industrial, non quello frusto da FM. Sun’s spectrum rilascia una serie di indizi dei quali tener conto, altro materiale è già pronto, Livio Caenazzo (i Vitrea sono in ibernazione) e Daniele Iannacone (parte dell’interessante progetto Spiritocrampo che va approfondito) non detengono chissà quale segreta formulazione bensì elaborano idee, spunti, uniscono frammenti diversi (ma non troppo) in un’opera che anche quando pare perdere d’unitarietà mantiene un connotato identificabile. Visione rivolta al futuro.
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