Gustav Meyrink è ormai abbastanza conosciuto anche in Italia: negli ultimi tempi sono state ristampate diverse edizioni di suoi romanzi. Il Golem di recente ha avuto ben 2 ristampe di cui una, splendida, a cura di Tre Editori (2015) con le illustrazioni di Hugo Steiner Prag e una (2018) di Skira in un’edizione francamente anonima e sciatta. Nel 2017 è invece uscita, presso le nuove Edizioni Theoria (che nulla hanno a  che vedere, per la verità, con il marchio originale), una ristampa di La casa dell’alchimista che riprendeva pari pari quella di Basaia. Inutile negare che le edizioni migliori “meyrinkiane” sono quelle in cui vengono approfondite le tematiche esoteriche, occulte e il suo interesse verso le dottrine orientali. E, in questo senso, non si può certo negare il lavoro pionieristico di Julius Evola o di un altro studioso della tradizione come Elemire Zolla e questo senza volere inquadrare ideologicamente la sua produzione.

L’interesse di Meyrink per questi argomenti non è certo secondario e, in un periodo oscuro come quello dell’epoca moderna in cui pullulano le sette e ritorna di moda l’occulto, la sua opera ha sicuramente un senso e non è per niente invecchiata. Meyrink attingeva dalle tradizioni iniziatiche sia occidentali sia orientali. Certo bisogna però separare quella che è la paccottiglia dalla Tradizione. Già Hermann Hesse aveva visto, per l’uomo occidentale, una possibile salvezza nella fuga in Oriente. Ma Meyrink stesso, anche per esperienza personale, metteva in guardia dai sedicenti maghi e dalle confraternite in cui l’imbroglio era la regola.

E, a conferma di quanto detto, risulterà molto utile leggere Fabriccanti d’oro, un volume di Meyrink, finora inedito in Italia pubblicato ora dalle Edizioni Studio Tesi. Il libro si avvale della competente introduzione di Gianfranco de Turris, sicuramente un esperto dell’autore ed è tradotto da Vittorio Fincati. Dico subito che si tratta di una sorta di Meyrink inedito in quanto, per la prima volta, lo scrittore austriaco usa un registro “a metà fra la narrazione e la ricostruzione storica” parlandoci delle vite di 3 alchimisti realmente esistiti ovvero Laskaris, Sendovogius e Sehfeld. Sicuramente, pur non raggiungendo le vette dei suoi romanzi, siamo di fronte ad un testo interessante in cui Meyrink, rispetto ad altre opere forse più confuse, è qui molto esplicito riguardo alle dottrine esoteriche di cui parla. Viene data grande importanza al contesto storico fra Cinquecento e Settecento e si parla ampiamente delle corti europee e della vita sociale dell’epoca. Alla fine, come si accennava, ne viene fuori un quadro composito popolato da  imbroglioni e veri “adepti”. I veri adepti, come sottolineato da De Turris, sono coloro che mirano al raggiungimento di “una realtà superiore” attraverso la via iniziatica dell’Ars Regia. Andrebbe aggiunto che Fabbricanti d’oro, come anche il successivo e prolisso L’Angelo della finestra d’occidente, è stato scritto da Meyrink in collaborazione con lo scrittore Alfred Schmid Noerr. Disponibile sul sito delle Edizioni Mediterranee al seguente link: https://www.edizionimediterranee.net/ .

Gustav Meyrink “Fabbricanti d’oro” – Edizioni Studio Tesi – 282 pagine – ISBN 9788876926259 – Euro 15,50