Giuseppe Verticchio è uno storico sperimentatore musicale romano attivo ormai dal 1994. La sua musica si inserisce nel filone dark-ambient, un genere che, nonostante la sua dimensione di nicchia, riesce ad avere un seguito circoscritto ma fedele. Dal 2001 pubblica sotto il monicker NIMH e ormai ha alle spalle una produzione di tutto rispetto: vanta collaborazioni con artisti del calibro di Maurizio Bianchi e Andrea Marutti aka Amon. L’approccio musicale di Verticchio è anticonvenzionale e ”poco tradizionale” nonostante si sia interessato, come è possibile ascoltare in alcuni lavori, di musica etnica. La sua è una visione estetica e filosofica “antioccidentale” della musica. Ora esce per la Winter-Light, etichetta di culto per chi segue certi suoni che ha in catalogo nomi come Rapoon, Phallus Dei, Raison d’Etre e Phurpa, una raccolta intitolata Beyond The Crying Era. Si tratta di un disco che racchiude tracce edite, in precedenza, solo in antologie ormai di difficile reperibilità in un arco temporale che va dal 2001 al 2012. In realtà, nel 2012, uscì su vinile The Crying Era, una versione ridotta del cd qui recensito. Dico subito che le sonorità che si possono ascoltare in Beyond The Crying Era sono nel solco di un dark-ambient cupo. Siamo lontani, per intenderci, dai territori etnici talvolta frequentati da Giuseppe Verticchio. Sembra la colonna sonora ideale di un film di fantascienza apocalittico in cui il nostro pianeta è ormai quasi disabitato. Verticchio ha la capacità di creare atmosfere efficacemente oscure e dimostra di non essere inferiore alla media della migliori uscite internazionali di ambient. Disponibile su Bandcamp: https://winter-light.bandcamp.com/album/beyond-the-crying-era.
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