Doppio live all’All In di Villa Vicentina, locale sito nella Bassa Friulana che ha e sta offrendo una stagione concertistica nutrita e di livello (i Der Himmel Uber Berlin tra i tanti). Alla loro prima live i Sun’s Spectrum aprono per i veterani L.D.V. (formerly known as La Dolce Vita). Due proposte diverse nella sostanza e nel vissuto, è proprio questa apparente polarizzazione a rendere ancor più interessante la serata.
Entrambi con l’opera d’esordio di recente pubblicazione.

Sun’s Spectrum – Foto di EleNoir
L’omonimo EP dei Sun’s Spectrum (che noi già recensimmo) è costituito da una chiavetta USB che, inserita nel PC, illumina di verde il logo del gruppo inciso nella sua metà (in vetro trasparente); custodita da un astuccio di metallo nero con il logo ancora in evidenza, grigio sulla superficie brunita (tracklist e credits riportati su una fettuccia di cartoncino), un oggettino finissimo alla vista ed al tatto, il metallo freddo, il calore della luce verde. Molto fine. Le due anime dei Sun’s Spectrum, quella elettronica e quella elettrica. Daniele Iannacone piegato sulle macchine, in continuo movimento, il ritmo che spinge, più compassato Livio Cenazzo, voce quasi timida ma chitarra dalla quale estrae un suono che dal vivo si sporca. Eseguono l’intera tracklist dell’eppì, cover di “Plastic love” dei Templezone compresa, appena resa disponibile. Scelta non banale, omaggiare un insieme italiano con una traccia tra l’altro recente (da “Neosphera”, 2017, Final Muzik). E’ il brano ove la componente cybertronica prende maggior spazio. Il duo può contare su un carniere di brani ben delineati, l’attrito tra le parti genera rumore che viene elaborato in suono; un rock urbano, notturno, due potenziali hit come “It was like Autumn” ed “Every word is a lie”, le viscere della città, i vagoni della metropolitana che corrono veloci sui binari. In superficie l’asfalto umido di pioggia, le luci al neon che si riflettono nelle pozze. Le scorie alternative/nu-metal di “Elevate” vengono sospinte in superficie dalla foga espositiva, evidenziando ascendenze A Perfect Circle (periodo “Mer de Noms”, ed il marchio dei S’s. S. potrebbe richiamare quello del super-gruppo americano) e Deftones. Un conio esemplare. Pur dovendo chiaramente acquisire maggiore coesione (singolarmente Livio e Daniele non difettano in quanto ad esperienza), possono dirsi senza dubbio soddisfatti, la risposta del pubblico lo certifica. I Sun’s Spectrum possiedono un notevole potenziale (anche radiofonico), spetta a loro svilupparlo!
“Elevate”, “It was like autumn” e “Redemption” erano già state eseguite dal vivo negli Studi di Radio Onde Furlane il 19 gennaio di quest’anno.
Set-list:
Every word is a lie
1000 silent ways
Just a destiny
It was like Autumn
Elevate
Redemption
Plastic love (cover Templezone)

L.D.V. – Foto di EleNoir
Anche per gli L.D.V. una premiere, l’acronimo fresco di assunzione che sostituisce il nome esteso, ed il mini “1979”, titolo/data scelto non a caso (che in me suscita ricordi piacevolissimi, ma questa è un’altra storia). Esperienza e furore esecutivo, suonare come se non ci fosse concessa un’altra mano al tavolo del Fato, come se non ci fosse un altro fottuto domani. Tutto e subito, tutto ed ora. “1979” come oggi, poco è cambiato. Il treno della sezione ritmica Pacagnan/Celeghin (una delle migliori in assoluto mai viste in azione, e non esagero), l’interazione perfetta tra Mazzon e Sebastianutti, se vi trovate dinanzi a L.D.V. non c’è storia, il cuore, l’anima, l’emozione che vi attanaglia le viscere, questo è quello che proverete. Chitarre affilate come rasoi, voce a tratti strozzata, il ritmo che cambia, una svolta improvvisa, il suono angolare, secco, un manifesto del post-punk come la recente “Mistery Boy”, è tutto lì, in quei minuti cinque e secondi tredici ove la nostalgia viene spazzata via dalla foga. Perché il suono che si propaga dalle casse e che vi viene addosso non lascia spazio ad altro. Il Carisma. Sempre con Stile, sempre eleganti, come l’Ussaro che carica la Morte con la divisa perfettamente abbottonata; le froge del cavallo che fremono, l’odore della polvere da sparo e del sangue, le sciabole riflettenti i raggi del sole che illuminano di sbieco il campo di battaglia. D’Hubert e Feraud che incrociano i loro destini con quelli delle Campagne di Napoleone. La giovinezza che fugge, osservando la Vita dalla finestra della propria stanza. Da “Question time” a “Wisteria” (la pioggia di fiori del glicine annunziante la Primavera… ”wake up”!), tre encore ed ancora “Mistery Boy”, a chiudere un’ora e poco più, sedici canzoni! Se non è Spirito questo… Spirito ’77! E ne vorresti ancora. Ma è prudente conservare una presa di tabacco per domani, non si sa mai. Perché L.D.V. non si ferma, il palco è la sua casa, il live la sua dimensione naturale. Oggi come quarant’anni fa.
Set-list:
Question time
Times stand steel
On the run
Mistery Boy
Not ready
Shadows
Artificial
Brighter at night
Lost
Liar
Confession
Wisteria
Encore/1:
Your eyes
Ambition
3.17
Encore/2:
Mistery Boy
Dedico questo mio scritto a chi ha impegnato tempo e risorse, fisiche, mentali e non solo, per organizzare questo evento. L’elenco è lungo. Ed a chi c’era.
A volte pare che anche la Morte abbia un senso. Ma si è sempre troppo giovani, per morire.
Organizzazione True Sound/EleNoir
Si ringrazia EleNoir per averci concesso l’utilizzo delle sue foto.
Link:
https://www.versacrum.com/vs/2019/01/suns-spectrum-suns-spectrum-ep.html
https://sunsspectrum.bandcamp.com/releases
https://www.facebook.com/3leNoir/