Sam Rosenthal, boss della Projekt e anima del progetto di culto dei Black Tape Of A Blue Girl non ha certo bisogno di presentazioni qui su Ver Sacrum. Con la sua etichetta ha pubblicato, nel corso degli anni, moltissimi dischi importanti di Steve Roach, fra cui ricordo le seminali collaborazioni con Vidna Obmana di cui Well Of Souls rimane la prova piu’ riuscita, uno dei musicisti ambient più influenti del genere di cui ha ampliato gli orizzonti. Ora Rosenthal ha deciso di rimettere mano a del materiale da lui composto in precedenza ovvero il brano “Blood On The Snow I” pubblicato, in origine, in un EP. Si trattava di un brano minimale e d’atmosfera che si avvaleva del contributo di Nick Shadow alla viola. Rosenthal ha chiesto a Steve Roach e allo stesso Nick Shadow di comporne una versione più estesa. Il risultato è il presente The Gesture Of History, un disco stupefacente ed ipnotico. Nelle prime 2 tracce – “Blood On The Snow I” e “Blood On The Snow II” – i bordoni di viola di Shadow e le tessiture di synth di Roach creano un’atmosfera fuori dal tempo immergendo l’ascoltatore in un’altra dimensione. Mi vengono in mente alcune esperienze della musica minimale e nomi storici dell’avanguardia come La Monte Young. Dopo la breve “…And Watch The Galaxy Turning” è la volta della lunga title-track, un brano immobile formato da particelle sonore che cambiano impercettibilmente. È una musica quieta e introspettiva, ideale per rilassarsi e nutrire lo spirito. Sam Rosenthal ha in pratica fatto un lavoro di cucito sulle trame sonore di Shadow e Roach. Sicuramente le sonorità della viola sono molto in evidenza e costituiscono la struttura portante del disco mentre Steve Roach dona, come di consueto, un contributo raffinato e subliminale al contesto. Chi ama l’ambient non avrà difficoltà ad apprezzare la qualità di The Gesture Of History mentre chi è abituato ad ascoltare solo i Black Tape For A Blue Girl potrebbe rimanere un po’ spiazzato. Disponibile su Bandcamp: https://projektrecords.bandcamp.com/album/the-gesture-of-history.
Lascia un commento