Segnalo l’uscita di Licheni, una preziosa collaborazione fra Simon Balestrazzi e Nicola Quiriconi. I 2 hanno già lavorato insieme nei Daimon e nei VipCancro. Balestrazzi non necessita certo, all’interno della scena post industriale italiana. di presentazioni avendo fatto parte dei leggendari T.A.C. e di progetti come Chandor Chasma (con Corrado Altieri) e Dream Weapon Ritual. In realtà trovo un po’ limitante incasellare Balestrazzi nel calderone industrial. Soprattutto le ultime produzioni – in particolare nei dischi solisti come l’ultimo Redshift – lo hanno avvicinato sempre di più alla musica di ricerca e di avanguardia. La conferma viene proprio da questo Licheni – una sorta di concept dedicato a questi organismi simbionti -, un’opera astratta e minimale caratterizzata da musica concreta e field recordings sicuramente ostica e molto cerebrale. Le fonti sonore sono molto varie e comprendono anche vari oggetti e strumenti autocostruti dallo stesso Balestrazzi. L’effetto è straniante e mi ha ricordato molte sperimentazioni di avanguardia e di musica concreta. Tuttavia non si può negare a questa musica una sua originalità e una sua ragion d’essere. L’approccio alla materia sonora di Balestrazzi si unisce alle frequenze della voce di Quiriconi e alle sonorità dei suoi microfoni: il risultato è allucinante e riesce ad essere coinvolgente. Licheni è diviso in 7 tracce che compongono una sorta di tavolozza sonora in cui vengono costruiti e decostruiti suoni. Sembra di essere di fronte ad una materia sonora cangiante che cerca di venire alla luce ma che non riesce mai ad emergere completamente. Consigliato agli amanti delle sperimentazioni più ardite e senza compromessi. Disponibile su Bandcamp: https://azothrecordings.bandcamp.com/album/simon-balestrazzi-nicola-quiriconi-licheni.
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