Giovanni Leo Leonardi (Siegfried, Carnera, Senketsu No Night Club, Divisione Sehnucht) e Moreno Padoan (Artcore Machine, Otut Boyd e Qod) hanno deciso di unire le forze in un nuovo progetto denominato MHOLE. La musica contenuta viene da loro definita come una sorta di “Abstract Techno Industrial, Bacteriological Noise e Anti-music”. Tutte queste etichette potrebbero in effetti essere calzanti nel descrivere le atmosfere futuristiche e desolate di Sporhes. D’altra parte chi conosce Moreno Padoan e i suoi progetti non sarà certo sorpreso dalle sonorità di questo disco. Giovanni Leo Leonardi si dimostra invece una personalità eclettica capace di passare dalla new wave dei Siegfried e dalle derive jazz noir dei Senketsu No Night Club fino all’elettronica asettica dei MHOLE senza nessun problema. Sporhes è un concept ambientato in un “futuro distopico” in cui l’umanità si è estinta e sono sopravvissuti solo organismo unicellulari. Da amante di certa fantascienza apocalittica mi è subito venuto in mente il grande James Graham Ballard, uno scrittore non a caso tirato in ballo dalla cultura industrial. Mi ricordo come i Cranioclast dichiararono come la loro musica fosse stata fortemente influenzata dal suo immaginario. Qualcosa del genere, pur con le dovute differenze, l’ho ritrovato anche qui. Siamo di fronte ad ambientazioni astratte e nervose e si avverte una tensione sotterranea pronta ad deflagrare improvvisamente. “Neurotoxin”, con i suoi oltre 13 minuti di durata, è il pezzo forte di Sporhes: i ronzii e le pulsazioni della musica ci portano a visitare un pianeta deserto in cui nulla è rimasto dell’antico splendore. A ben vedere non si tratta neanche di una previsione particolarmente pessimista. Disponibile su Bandcamp: https://hellbonesrecords.bandcamp.com/album/mhole-sporhes.
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