Ritorna il grande Henrik Nordvargr Björkk con il suo progetto oscuro ed apocalittico Nordvargr. Avevo già sottolineato, nella recensione del precedente Metempsychosis, come Nordvargr stesse portando la sua proposta sonora ad oltrepassare i confini stessi del black industrial. In quel disco, non a caso, trovavamo fra gli ospiti Martin Ekelund aka Trepaneringsritualen. Oggi, per quanto concerne il nuovo disco Daath, non posso che confermare quelle impressioni. Il paragone che mi viene in mente per descrivere la musica di Nordvargr è proprio quello con quanto sta facendo Trepaneringsritualen. Indubbiamente aleggia sulla sua musica anche la scuola della Cold Meat Industry e nomi come Brighter Death Now e In Slaughter Natives. Mi chiedo delle volte cosa mangiano e bevono da quelle parti per partorire dischi di questo tipo! Le atmosfere sono plumbee, sepolcrali ed infernali. È un universo senza speranza quello dipinto da Nordvargr: a ben vedere sembra proprio che il disco sia stato suonato all’Inferno! Siamo lontani, per intenderci, dalle pur cupe sonorità dark-ambient alla Lustmord. Ma quanto proposto da Björkk oltrepassa anche esperienze passate come quelle dei primi Current 93 (anche se a mio avviso manca il genio della manipolazione delle fonti sonore di Davidi Tibet e Steven Stapleton) per addentrarsi in territori, se possibile, ancora più estremi. C’è sicuramente un collegamento con l’immaginario della musica black-metal. Il sound è potente e nero come la pece, caratterizzato da percussioni deflagranti, dal vocione indemoniato di Björkk e da ambientazioni sonore sulfuree. Per seguaci dell’oscurità in tutti i suoi aspetti. Disponibile su Bandcamp: https://cycliclaw.bandcamp.com/album/daath.