Esce In Between, un nuovo e ponderoso doppio album di Gianluca Becuzzi, un artista che ha intrapreso un percorso estetico ed etico che lo sta portando ad esplorare nuove dimensioni artistiche. Becuzzi sta via via diventando una sorta di sciamano, un tetro sacerdote di nuovi rituali. Nelle note di copertina si spiega diffusamente quali sono gli intenti alla base di questo enigmatico lavoro: l’arte viene vista come un mezzo per entrare in contatto con l’Altrove e per esplorare le regioni dell’inconscio mentre la figura dell’artista viene affiancata a quella dello sciamano e della strega. Tuttavia questo non implica l’adesione alle dottrine della Tradizione in quanto la pervasività del Reale è diventata talmente penetrante ed invasiva da restringere il campo d’azione dell’artista. In effetti nella nostra società moderna abbiamo perso il senso del Sacro e quello che possiamo fare è solo cercare di raggiungere “una dimensione altra”. Non avrebbe senso cercare oggi di recuperare riti e miti di cui abbiamo perso la memoria. Si può invece recuperare la propria identità cancellata e omologata dal Capitale creando una sorta di nuova stregoneria. A suo modo è proprio quello che cerca di fare Becuzzi in questo disco. Mai la sua musica era stata così potente e ieratica come in quest’occasione. Il suo vocione da moderno sciamano viene accompagnato da ritmiche poderose e da drones di chitarra: l’effetto è angosciante e non lascia indifferenti. Le ambientazioni sono rarefatte ma, durante, l’ascolto, si avverte sottotraccia un senso di minaccia incombente. In certi momenti ho percepito la stessa intensità di alcune cose degli Swans. Non è però un’estetica da film horror fine a se stessa: si tratta di qualcosa di più profondo e inquietante che cerca di dar forma a un nuovo linguaggio. Si rimane come storditi da questa musica la cui essenza profonda è quella rituale. Nel secondo cd le atmosfere diventano, se possibile, ancora più oscure e astratte. Non siamo lontani come risultato da certa musica di avanguardia. Si tratta di un disco ostico ma che, nondimeno, mi sento di consigliare. Forse è questa la colonna sonora ideale delle Mitologie del futuro prossimo immaginate dallo scrittore James Graham Ballard. Disponibile su Bandcamp: https://gianlucabecuzzi.bandcamp.com/album/in-between.
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