“Abu-l-Hasan al-Nuri santo primitivo Sufi scrive: “non possiedono nulla e da nulla sono posseduti” è la base per cinque studi sul paesaggio, come idea di svuotamento del paesaggio sonoro nel suo concetto e anche nella sua pratica, un laboratorio di registrazioni ambientali e campionamenti.”

Questa la premessa per l’ascolto Cinque studi sul paesaggio di Alessandro Ragazzo, prima uscita della neonata etichetta Dissipatio di Nicola Quiriconi, un nome non sconosciuto a chi bazzica la scena sperimentale italiana. Alessandro Ragazzo nasce a Mestre nel 1980 ed inizia a sperimentare sul suono nel 1994. I primi esperimenti sono rudimentali tentativi di “collage” sonori su nastri di acetato. Con gli anni si è evoluto codificando un suo linguaggio personale basato sul concetto di “paesaggio” anche sulla scorta degli studi del compositore canadese Raymond Murray Schafer. Alessandro Ragazzo ha così incominciato a registrare i rumori e i suoni della realtà quotidiana. Ma, nel frattempo, viene molto influenzato dalla letteratura romantica. Fra il 2014 e il 2017 pubblica 3 lavori tutti per etichette diverse ma è forse con quest’ultimo album che riesce a trovare la sintesi ideale fra concettualita’ e suono. Per comprendere appieno il senso di un album come Cinque studi sul paesaggio occorre aver presente l’opera di autori come Céline, Novalis, Georg Buchner ma soprattutto la filosofia di Friedrich Nietzche e un testo come Il mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer. Cinque studi sul paesaggio è quindi un album molto concettuale e ostico anche se più fruibile di quel che si potrebbe pensare ad un primo approccio. Se ci si lascia andare al flusso sonoro, questa musica è ipnotica e meditativa. Siamo di fronte ad un suono stratificato e magmatico che fa ampio uso della tecnica del field recording. Esteticamente il risultato finale non è dissimile dalle ultime sperimentazioni di Simon Balestrazzi. Disponibile su Bandcamp: https://dissipatio.bandcamp.com/album/cinque-studi-sul-paesaggio.